LA PINOTTI FINGE DI METTERE LA TUTA DA BATTAGLIA: “LATORRE NON TORNERA’ IN INDIA”
DOPO IL PREVEDIBILE RIFIUTO DELLA GIUSTIZIA INDIANA, IL GOVERNO NON SA CHE FARE… SE TRE ANNI FA AVESSIMO CHIESTO L’ARBITRATO INTERNAZIONALE NON SAREMMO ALL’ANGOLO… ANCHE PERCHE’ IRRIGIDIRSI SU LATORRE VORREBBE DIRE SICURA CONDANNA PER GIRONE
“Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Noi non ci muoviamo da questa posizione”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso del programma Porta a Porta. E’ quindi questa la posizione assunta dal governo italiano dopo la decisione presa dall’India.
La Corte Suprema non ha accolto infatti le istanze presentate dai Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, volte ad una attenuazione della libertà provvisoria permettendo, nel primo caso, un prolungamento della permanenza in Italia e, nel secondo, un rientro in Puglia per le festività natalizie.
Il presidente della Corte H.L.Dattu ha fin dall’inizio assunto un atteggiamento visibilmente in disaccordo con le richieste, formulando nei loro confronti numerose obiezioni.
In un breve intervento, il magistrato che rappresentava il governo aveva manifestato la sua non contrarietà a concedere un’estensione della permanenza in Italia per Latorre. L’istanza di Girone, per un rientro in famiglia per un periodo di tre mesi, anche in occasione delle vacanze natalizie, è stata poco dibattuta, mentre quasi tutto il tempo, circa 30 minuti, del dibattito concesso si è incentrato sui quattro mesi chiesti da Latorre per continuare il suo percorso terapeutico e sottoporsi l’8 gennaio ad un intervento cardiaco.
“La decisione della Corte suprema indiana è una doccia gelata, è incomprensibile anche dal punto di vista umanitario e l’Italia non può che reagire”, ha quindi aggiunto il ministro Pinotti.
“Stiamo seguendo il caso – ha aggiunto – insieme al premier e al ministro degli Esteri e domani in Parlamento faremo il punto politico”.
“Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fortemente contrariato dalle notizie giunte da Nuova Delhi circa gli ultimi negativi sviuppi della vicenda dei marò, resterà in stretto contatto con il Governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento”. Lo si legge in un comunicato del Quirinale.
Il presidente della Corte ha ascoltato la difesa ma poi, dopo aver discusso anche con i giudici a latere, ha eccepito su vari punti della richiesta, sorprendendosi fra l’altro che in essa fosse sollevato anche il problema della giurisdizione.
“Allorchè le indagini non si sono concluse e i capi d’accusa non sono stati presentati – ha osservato – come posso io concedere l’autorizzazione agli imputati?”.
Sarebbe bene, ha aggiunto, che tutti gli sforzi fossero concentrati sulla chiusura della fase istruttoria del processo”.
Dattu ha quindi chiesto “il rispetto del sistema legale indiano perchè, ha arguito, “se concedessi questo ai due richiedenti, dovrei farlo anche per tutti gli imputati indiani”. E poi, ha concluso, “anche le vittime hanno i loro diritti”.
(da “Huffingtonpost”)
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