LA “POLTRONA RESPONSABILE”: LA SILIQUINI ORA PUO DIRE “OK IL PREZZO E’ GIUSTO”
AVEVA TRADITO FINI ALL’ULTIMO MINUTO PER ANDARE TRA I RESPONSABILI: “NON LO FACCIO PER INTERESSE A UNA POLTRONA”…ORA E’ STATA NOMINATA DAL GOVERNO NEL CDA DI POSTE ITALIANE, UNA POLTRONA CHE PESA
“E’ lei?” domanda il cronista dell’Ansa, scorrendo l’elenco delle nomine.
“Sì, sono io. Non ho omonimi” risponde l’onorevole Maria Grazia Siliquini, di Iniziativa Responsabile, il gruppo di Scilipoti.
Ieri l’hanno nominata nel cda delle Poste Italiane per il triennio 2011-2013, una poltrona che pesa. “Quando sarò il momento lascerò lo scranno di Montecitorio” ha annunciato, prevenendo eventuali polemiche su un conflitto d’interesse.
Sessantadue anni, torinese, avvocato penalista, una certa facilità ai disamori politici — nel ’94 fu eletta con la Lega, nel ’96 con il Ccd, nel 2001 con An — è l’ultima Responsabile ricompensata per il voto di fiducia che il 14 dicembre salvò Silvio Berlusconi.
“Deciderò all’ultimo. Andrò in bagno dieci minuti prima della chiamata in aula, mi guarderò allo specchio e deciderò”, raccontò in quella vigilia convulsa.
Lo specchio le disse di votare no alla sfiducia.
Il 30 luglio aveva lasciato il Pdl per passare con i futuristi di Gianfranco Fini. Non condivideva il modo in cui il premier vedeva le donne.
I giornali l’etichettarono come “fustigatrice delle veline”.
Aveva cambiato idea in soli cento giorni.
A Roberta Zunini del Fatto, che il 16 dicembre le chiedeva conto di quella giravolta, rispose senza battere ciglio: “Ma erano altri tempi! Ora sono apparsi all’orizzonte ben altri problemi”.
Davanti a Dino Martirano del Corriere giurò solenne: “Dicono che ho scambiato il voto per un posto di sottosegretario? Sbagliato. Non m’interessano i posti di potere”.
Anche il Tg3 la inseguì lungo piazza Montecitorio, chiedendole cosa avrebbe ottenuto in cambio, e lì l’onorevole Siliquini perse giustamente la pazienza: “Come ve lo devo dire?”
“Niente posti di potere”.
In Italia i politici responsabili cambiano idea all’incirca ogni cento giorni.
(da “Ritagli“)
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