LA QUESTURA VIETA IL FLASH MOB DELLE SARDINE AL PAPEETE CON UNA MOTIVAZIONE ORIGINALE: SAREBBE “UNA INIZIATIVA DI PROPAGANDA ELETTORALE DIRETTA O INDIRETTA”
DUE GIORNI FA ALLE SARDINE E’ STATA TOLTA LA PIAZZA PRINCIPALE DI BIBBIANO PERCHE NON ERANO UN PARTITO, ORA GLIELA TOLGONO PERCHE SONO UN PARTITO? … PROTESTE SUI SOCIAL
E’ Mattia Santori a dare l’annuncio: “Ci è arrivata la comunicazione dalla questura di Ravenna: non siamo autorizzati a fare il nostro bagno davanti al Papeete perchè rientra nei termini di un comizio elettorale di propaganda diretta o indiretta. Dopo che ci è stata tolta la piazza di Bibbiano perchè non eravamo un partito e dopo che non ci è stata data la formula della manifestazione culturale a Bologna perchè non eravamo un partito, oggi scopriamo che invece non è così: ogni tanto siamo considerati un partito. Ci dispiace solo perchè il Comune di Cervia ci aveva dato una gran mano a organizzare e a gestire” l’evento.
Il movimento è così costretto a rinunciare al tuffo nella spiaggia dove Matteo Salvini ad agosto scorso si era fatto selfie e aveva folleggiato con le cubiste.
Un flash mob ironico e antipopulista nella spiaggia di Milano Marittima diventata “presidio” leghista alla vigilia del voto di domenica in Emilia Romagna: questo il senso dell’evento.
Ora negato in nome di una indiretta propaganda al voto. Lo ha deciso il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Le Sardine si ritroveranno comunque al ristorante per il pranzo che era previsto dopo il bagno. “Per domani niente prova costume. Le Sardine si misureranno coi cappelletti e il sangiovese” ironizzano nel dare l’annuncio.
Ma lo sdegno per una decisione che pare non comprensibile corre nei social: “Una scelta molto strana, oggi scopriamo che quando gli fa comodo siamo assimilabili a un partito, altre volte no”. E ancora, tra i commenti: “Sono partito o semplice movimento a sentimento della questura…”.
Il riferimento è al caso di Bibbiano dove la Questura di Reggio Emilia ha tolto la piazza prenotata dalle Sardine prima della Lega in nome delle regole elettorali che danno la precedenza ai partito. Nel caso del Papeete non era previsto nemmeno un comizio concorrente.
(da agenzie)
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