LA SEA WATCH CHIEDE L’INTERVENTO DELLA CORTE DEI DIRITTI DELL’UOMO DI STRASBURGO: “URGENTE FARLI SBARCARE”, LA CORTE INTIMA ALL’ITALIA DI CHIARIRE ENTRO POCHE ORE
LA CORTE HA IL POTERE DI CHIEDERE AL GOVERNO ITALIANO DI FAR SBARCARE I NAUFRAGHI… ORMAI SIAMO LA VERGOGNA D’EUROPA
La nave della Ong tedesca, ferma dal 12 giugno fuori dalle acque italiane, si è rivolta alla Corte dei diritti dell’uomo, che può chiedere al governo italiano di adottare i provvedimenti necessari per impedire violazioni
La Sea Watch 3 si è rivolta alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo con una richiesta di “misure provvisorie” per chiedere all’Italia di consentire lo sbarco dei migranti, fermi sulla nave della Ong tedesca all’esterno delle acque territoriali italiane dal 12 giugno.
È stata lo stesso organismo internazionale, che non fa parte dell’Unione europea, a renderlo noto.
La Corte ha rivolto una serie di domande sia alla Sea Watch 3 che al governo italiano. Questi ultimi dovranno rispondere entro oggi pomeriggio.
La Corte in base ai suoi regolamenti può chiedere all’Italia di adottare quelle che vengono definite “misure urgenti” e che “servono ad impedire serie e irrimediabili violazioni dei diritti umani”.
La portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami parla di “braccio di ferro scandaloso e senza senso”, ricordando come “le persone sono in mare fra Libia e Italia anche senza ong. Malta ha appena concesso sbarco a un’imbarcazione” con 37 persone, che era stata segnalata da Alarm Phone.
Dura anche Emma Bonino (+Europa): “io – lamenta – non riesco ad assuefarmi al fatto che un continente di 500 milioni di abitanti assista senza colpo ferire a 42 profughi, disgraziati e naufraghi che da dieci giorni ciondolano di fronte a Lampedusa. Questa è una vergogna dell’Europa oltre che dell’Italia”.
L’unica alternativa alla situazione di stallo sarebbe, oltre a rivolgersi a organismi come la Corte, forzare il blocco dichiarando lo stato di emergenza e arrivare in porto a Lampedusa: in questo caso però, in base al decreto-sicurezza bis in vigore, la capitana Carola Rackete andrebbe incontro a una multa fino a 50mila euro e al sequestro della nave in base alla norma illecita del governo italiano.
(da agenzie)
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