L’ABBRACCIO E IL PERDONO: IL MIGRANTE AGGREDITO AL RIONE SANITA’ INCONTRA I SUOI BABY AGGRESSORI
HANNO 10 E 13 ANNI: “SCUSACI, NON SIAMO UNA BABY GANG”… IL COMMOVENTE INCONTRO NELLA CHIESA DI SAN SEVERO
Incredibile e commovente epilogo dell’aggressione ad un mediatore culturale di colore, avvenuta qualche giorno fa al rione Sanità .
I ragazzini che avevano spruzzato spray urticante negli occhi di Yacoubou Ibrahim, facendolo cadere rovinosamente, sono stati rintracciati dalle forze dell’ordine.
Ma l’uomo li ha voluti incontrare e perdonare. Si tratta di due bambini di 10 e 13 anni che si sono presentati con un disegno: “Scusaci, non siamo una baby gang”.
Yacoubou Ibrahim quando era stato aggredito con uno spray urticante, nel pieno del rione Sanità a Napoli, era stato molto chiaro: aveva detto che non credeva ad una aggressione di stampo razzista.
Oggi, di questa storia, c’è stato un epilogo che riafferma anche un altro principio: che c’è bisogno più di ascolto che di rabbia, più di reciproca comprensione che di ostilità .
Cos’è accaduto? Qualche giorno dopo l’aggressione dell’uomo, le forze dell’ordine si sono messe sulle tracce dei ragazzini. E li hanno trovati senza grande sforzo.
Ma la storia è andata diversamente da un epilogo teoricamente già scritto. Yacoubou Ibrahim, che di mestiere fa il mediatore culturale e ha contatti con educatori del territorio e parroci, ha chiesto di incontrarli, i ragazzini.
E cosi i due sono presentati in chiesa, alla San Severo, e si sono mostrati per quelli che sono: birbanti che avevano fatto un pessimo gesto. Hanno portato un disegno. E lui li ha abbracciati. “Assieme agli educatori del territorio e ai parroci ci siamo messi alla ricerca di questi ragazzini, ci abbiano parlato, abbiamo ascoltato le loro famiglie, abbiamo coinvolto carabinieri e polizia. Oggi li abbiamo fatti incontrare, tutti attorno ad un tavolo — scrive Ivo Poggiani, presidente della Terza Municipalità , quella in cui ricade il rione Sanità — Vittima e ‘carnefici’. Si sono scusati con Yacoubou, lo hanno abbracciato.
E chi sono questi carnefici? 10 e 13 anni, scugnizzi del quartiere, ragazzi che hanno bisogno solo di un po’ di affetto e di una chance, che hanno bisogno di modelli positivi, di scuola, di spazi di aggregazione. Iniziamo noi a non chiamarli baby gang, magari poi non ci diventano”.
(da “Fanpage”)
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