LABOUR BANDERUOLA: DAL FILO-PALESTINESE CORBYN ALLA LINEA PRO-ISRAELE DI KEIR STARMER: COME E’ CAMBIATO IL PARTITO LABURISTA BRITANNICO (PER TORNARE AL GOVERNO)
IL LEADER DEL “LABOUR PARTY” SOSPENDE UN ALTRO CANDIDATO CHE AVEVA DETTO CHE I MILITARI ISRAELIANI CON PASSAPORTO ANCHE DEL REGNO UNITO, CHE PARTECIPANO ALL’AZIONE MILITARE A GAZA, ANDREBBERO “RINCHIUSI IN GALERA” PER CRIMINI DI GUERRA
Il Labour britannico di Keir Starmer ha annunciato oggi la sospensione di un suo candidato elettorale, Graham Jones, accusato sulla base di audio filtrati sui media d’aver criticato Israele per l’azione militare sulla Striscia di Gaza ricorrendo a parolacce; e di aver detto che i militari israeliani con passaporto anche del Regno Unito che vi partecipano andrebbero “rinchiusi in galera” per crimini di guerra.
Si tratta del secondo caso analogo in due giorni, a conferma del pugno di ferro adottato dal neo-moderato Starmer “contro ogni traccia di antisemitismo”, ma pure dell’insofferenza di settori del partito – oltre che di larghi strati dell’elettorato musulmano britannico, storicamente in prevalenza filo laburista – nei confronti della linea di “sir Keir” sul conflitto in Medio Oriente, sostanzialmente indistinguibile da quella del governo conservatore di Rishi Sunak.
Jones, un ex deputato, era stato pre-selezionato per riconquistare il suo ex collegio nel Lancashire inglese (perduto nel 2019) alle prossime elezioni politiche in calendario, salvo anticipi, nella seconda metà del 2024: elezioni a cui i laburisti si presentano da super favoriti, sondaggi alla mano, a causa più che altro dell’apparente sfaldamento dei consensi Tory, logorati da scandali, crisi, divisioni interne e da 14 anni di ciclo di potere.
La sua sospensione è stata immediatamente lodata dal Jewish Labour Movement.
Se, come pressoché certo, non verrà riammesso (al momento è sotto indagine), ci sarà comunque il tempo di sostituirlo. Diverso, invece, lo scenario per Azhar Ali, candidato nell’elezione suppletiva del 29 febbraio per il seggio di Rochdale, roccaforte laburista nell’area della Grande Manchester, finito sotto tiro per dichiarazioni denunciate dal tabloid conservatore Daily Mail come antisemite in cui era giunto a rinfacciare al governo israeliano d’aver di fatto permesso deliberatamente gli attacchi del 7 ottobre.
Inizialmente difeso da Starmer in quanto allineato alla sua leadership centrista, il neo blairiano Ali è stato alla fine privato del sostegno del Labour a due settimane da voto. Ma non avrà modo di essere rimpiazzato, essendo scaduti i termini: potrà quindi risultare comunque eletto da indipendente; o in alternativa dovrà cedere il passo per la prima volta in quel collegio a un candidato di altro partito.
Come per esempio il veterano George Galloway, controverso ex deputato d’estrema sinistra messo fuori a suo tempo dal Labour e divenuto poi leader di un partitino movimentista: figura che resta assai popolare nella comunità britannica di fede musulmana (il 20% della popolazione a Rochdale) fin dall’epoca della sua opposizione irriducibile alla guerra in Iraq voluta da George W. Bush e Tony Blair nel 2003.
(da agenzie)
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