L’ABRUZZO DIMENTICATO: FINITI GLI SPOT, RESTANO 30.000 SFOLLATI, 15.000 SENZA LAVORO E MACERIE MAI RIMOSSE
3.500 I TERREMOTATI ANCORA IN ALBERGO, I CENTRI STORICI ABBANDONATI… SPRECO DI SOLDI PUBBLICI: 500.000 EURO PER PUNTELLARE UN PALAZZO, 60.000 UNA VILLETTA….LE BANCHE CHIEDONO GLI INTERESSI E DA NOVEMBRE ANCHE LE RATE DEI MUTUI, L’ENEL CONTINUA A MANDARE LE BOLLETTE DI CONSUMI MAI FATTI… NELLE C.A.S.E. I TUBI DELL’ACQUA PERDONO GIA’
Abbiamo seguito la vicenda terremoto fin dall’inizio con spirito critico, raccontando ciò che non andava, unici tra i siti di area, presi quasi tutti ad elogiare gli spot governativi, preferendo nascondere la polvere sotto il tappeto.
Più passava il tempo e più ci rendevamo conto che all’Aquila il governo non aveva fatto alcun “miracolo”, ma solo ordinaria amministrazione, sbagliando strategia e puntando solo sull’effetto mediatico delle C.a.s.e. prefabbricate, con lenzuola firmate e pasticcini.
Non a caso, da oltre 7 mesi il premier in Abruzzo non si è fatto più vedere, anche perchè il tempo della luna di miele si è tramutato in contestazioni aperte, fin sotto le finestre di palazzo Chigi a Roma.
Il reportage di Fabrizio Gatti sull’Espresso di questa settimana fa il punto della situazione, elencando dati ufficiali e verificando l’evoluzione della situazione sul posto.
Con situazioni assurde: gente cancellata dall’elenco telefonico che però continua a ricevere le bollette di abbonamento Tv, luce, gas , centro storici abbandonati a se stessi, un’altra estate trascorsa senza nessun accenno di inizio della ricostruzione.
Solo 18.000 persone hanno avuto una casetta prefabbricata, 30.000 gli sfollati che non l’hanno avuta, 3.500 quelli ospitati ancora in albergo, 15.000 senza lavoro, macerie mai rimosse.
Puntellamenti di case che si sarebbero potute abbattere costati 500.000 euro per un palazzo e 60.000 euro per una villetta, tubi zincati venduti in esclusivi dalle Acciaierie Marcegaglia a 3,40 euro al metro e giunti cardanici a 1,98 euro.
Tutti soldi pubblici.
Un assessore regionale del Pdl costretta a dimettersi per un diamante da 15.000 euro ricevuto in regalo da una ditta appaltatrice.
E il problema dei mutui passati per una casa che non c’è più, su cui le banche fanno pagare gli interessi: e da novembre riprenderanno anche le rate.
Mentre l’Enel reclama le bollette di un consumo inesistente perchè non c’è piu la casa e il contatore.
Le C.a.s.e. volute da Berlusconi cominciano a dare seri problemi: i tubi dell’acqua perdono ovunque, gli isolanti antigelo li hanno sostutiti con fogli di carta stagnola e con il freddo i tubi scoppiano.
Gli ascensori interni in vetro d’inverno si bloccano per il ghiaccio e d’estate raggiungono i 43 gradi.
Le 185 palazzine sono costate alla fine 792 milioni di euro, 192 in più di quanto previsto.
Lo spot della consegna alle prime 500 famiglie è costato 17.050 euro di dolci, 10.092 di buffet, 4.590 euro il pranzo di Berlsuconi e del seguito, 12.210 euro per confezioni di torrone e di cantucci.
La ricostruzione non parte perchè anche la legge è sbagliata e non prevede uffici e seconde case.
Un guazzabuglio da cui ci vorrà tempo per uscirne, volontà politica e un forte impegno economico.
Soldi non ce ne sono, sono solo previsti a bilancio per i prossimi 20 anni a colpi di 1 miliardo l’anno.
Ci sarà forse tempo per altri interventi, ma non certo per altri spot: il teatrino è finito.
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