L’ALLARME DEL NEW YORK TIMES: “PRESTO IN CITTA’ COME NEW YORK SARA’ PEGGIO DI WUHAN E LOMBARDIA”
I CASI POSITIVI NEGLI USA SFONDANO QUOTA CENTOMILA
Con l’aumento dei casi positivi al Coronavirus negli Stati Uniti, diventato il primo paese al mondo a varcare la soglia dei 100mila positivi, si moltiplicano anche gli sforzi per tentare di predire come si evolverà la malattia.
E come o quanto aumenteranno i decessi, attualmente secondo l’università John Hopkins a 1.711, molti in meno rispetto all’Italia dove, come sappiamo, sono decedute più di 9mila persone.
Per il New York Times esiste il rischio concreto però che alcune aree metropolitane — a partire da New York, ma non solo — possano presto imboccare la stessa strada della regione più colpita in Italia, la Lombardia.
Lasciando da parte i difetti nel conteggio statistico dei casi positivi — come i casi sommersi di pazienti a cui il virus non viene diagnosticato — il quotidiano americano sostiene che, prese in conto le dimensioni dell’epidemia, il tasso di aumento dei casi possa presto essere più elevato in alcune città , come appunto New York dove il tasso di crescita attualmente è del +30%, rispetto a quello di Wuhan o della Lombardia.
Il totale di contagi espresso come percentuale della popolazione è tuttora più basso che in Lombardia o nel Wuhan: 2.15 contro, rispettivamente, 3.48 e 4.59 (il numero di casi positivi a New York è comunque più alto che in Lombardia), ma è anche vero che l’incremento è più recente.
Il problema è che diverse città — vengono menzionate anche Detroit e New Orleans — faticano a contenere i casi, ad “appiattire” la curva dei contagi, tramite il distanziamento sociale, per esempio.
L’alto numero di casi per popolazione totale fa intendere inoltre che il peso sul sistema sanitario sarà notevole, proprio come è stato in Lombardia. Non è il caso di altre città , come Seattle e San Francisco dove sono stati fatti seri progressi nell’appiattimento della curva.
E poi ci sono città come Baton Rouge (LA) dove entra in campo il fattore “tempo”, perchè il tasso di crescita è alto, ma il numero di contagi è ancora basso, il che vuol dire che non è ancora troppo tardi per appiattire la curva ed evitare un incremento esponenziale di casi positivi.
Per capire quale sia il potenziale epidemico del COVID-19 negli Usa rispetto all’Italia o la Cina ha meno senso per il momento, secondo il New York Times, fare un confronto sul numero di decessi da coronavirus.
Sia perchè non tiene conto del fatto che l’epidemia è più recente negli Usa — i decessi presuppongono anche un periodo di convalescenza — sia perchè dipendono dalle caratteristiche della popolazione, come l’età e lo stato di salute generale.
Ciò che pare essere certo è che l’aumento dei contagi non solo ci sarà , ma sarà anche drammatico se alcune aree degli Usa non riusciranno ad appiattire — velocemente — la curva.
(da Open)
Leave a Reply