L’ARRESTO DI BELSITO: SPUNTA UNO YACHT DEL VALORE DI 2,5 MILIONI DI EURO ACQUISTATO DA RICCARDO BOSSI COI FONDI DELLA LEGA
NELL’ORDINANZA DEL GIP, OLTRE A QUANTO GIA’ FILTRATO, SI PARLA DI UNO YACHT, ACQUISTATO DAL FIGLIO DI BOSSI E INTESTATO A UN PRESTANOME, FRUTTO DELLA APPROPRIAZIONE INDEBITA…RITORNA IL NOME DELLA DUJANY IN AFFARI CON BELSITO
Nell’inchiesta che ha portato stamane all’arresto a Genova di Francesco Belsito, ex tesoreire della Lega, spunta anche uno “yacht del valore di 2,5 milioni di euro” acquistato da Riccardo Bossi, figlio di Umberto.
Lo yacht, stando all’ordinanza del gip, sarebbe stato comprato con l’appropriazione indebita dei fondi del Carroccio.
Tangenti per la sanità .
Gli inquirenti avrebbero trovato un riscontro dei suoi rapporti con multinazionali impegnate in campo ospedaliero: il sospetto è che gli siano arrivate somme per assecondare le richieste dei manager che puntavano ad appalti pubblici.
“L’arresto riguarda società e movimentazioni di denaro”, ha confermato l’avvocato Alessandro Vaccaro, legale di Belsito, a proposito del provvedimento di custodia cautelare. “Siamo meravigliati, comunque, che l’arresto arrivi ora, a un anno dall’interrogatorio”.
Il “comitato d’affari” e l’incontro con Maroni.
Le richieste, firmate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini, risalgono a quattro-cinque mesi fa e l’ordinanza è stata firmata dal gip Gianfranco Criscione.
L’esigenza degli arresti starebbe in un presunto tentativo di inquinamento probatorio. Girardelli nelle intercettazioni dell’inchiesta veniva definito “l’ammiraglio”.
A detta del gip c’era una sorta di comitato d’affari intorno a Belsito, il quale nonostante avesse lasciato l’incarico di tesoriere conservava un grosso potere di influenza derivante da relazioni personali.
L’ex tesoriere, secondo il gip, era “in grado di influenzare le decisioni di istituzioni e grandi imprese pubbliche e private, quali per esempio Siram spa, Fincantieri spa e Gnv spa, in forza del potere politico derivante dalle cariche rivestite”.
Bonet e Girardelli parlano in una conversazione intercettata di un “incontro” che Bonet “dovrà tenere con Maroni, Castelli e Calderoli come di un’opportunità per rilanciare l’attività andando oltre Belsito”, scrive ancora il gip.
Lo yacht di Bossi jr.
Nell’ordinanza si fa riferimento a una nota di polizia giudiziaria del 3 ottobre scorso, dalla quale si evince che l’espulsione di Belsito dalla Lega “ha tutt’altro che interrotto il criminoso e criminogeno rapporto tra il medesimo Belsito e Girardelli, da ultimo incentrato sulle questioni relative a uno yacht”.
Si tratta di una imbarcazione “del valore di 2,5 milioni di euro che Riccardo Bossi avrebbe a suo tempo acquistato avvalendosi di un prestanome grazie a un’ulteriore appropriazione indebita di Belsito”.
La stessa nota della guardia di finanza, chiarisce il gip, “fa emergere pure che Belsito tuttora intrattiene poco trasparenti rapporti d’affari con un’esponente della Lega Nord di Chiavari, tale Dujany Sabrina”.
Il gip rimarca anche per i quattro arrestati il “concreto e fortissimo pericolo di reiterazione dei reati”.
(da “il Corriere della Sera“)
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