LASCIA LA CAMERA E L’ITALIA LA RICERCATRICE ACCUSATA INGIUSTAMENTE DI DIFFONDERE VIRUS PER SOLDI
DEPUTATA DI SCELTA CIVICA ERA STATA INDAGATA E POI PROSCIOLTA: LAVORERA’ IN FLORIDA… DURO ATTACCO ALLA CULTURA DEL SOSPETTO INCARNATA DAL M5S
È stato un discorso duro e determinato, quello con cui Ilaria Capua ha rassegnato le sue dimissioni dalla Camera. La virologa diventata celebre ai tempi dell’influenza aviaria per aver isolato il virus e sollecitato il pubblico accesso ai dati a livello internazionale, non ha potuto realizzare in Italia il suo sogno scientifico e si è trovata al centro di una vicenda giudiziaria dalla quale nel luglio scorso è stata pienamente prosciolta.
«È stata una decisione sofferta e ponderata, che ho maturato nel tempo e che si è articolata intorno alla parola “rispetto”», ha detto nel messaggio con il quale ha rassegnato le dimissioni.
La Camera le ha accettate con 238 sì e 179 no.
L’Aula si è infiammata contro il giustizialismo e chi lo cavalca. E il riferimento è ai 5 Stelle. «Le dimissioni di una figura come quella di Ilaria Capua -dice Ilaria Ghizzoni del Pd- sono una grave perdita. In questi due anni ha perso la serenità personale a causa di una cultura del sospetto che abbonda e si radica sempre di più nella società e in alcuni mass media ed è praticata anche qui, nelle istituzioni repubblicane, dai colleghi del M5S».
I 5 Stelle infatti furono durissimi ai tempi dell’avviso di garanzia. Hanno votato sì alle dimissioni «in coerenza con i precedenti», come è stato specificato nelle dichiarazioni di voto.
Nel 2014 la virologa, eletta alla Camera nelle liste di Scelta Civica, era stata iscritta nel registro degli indagati per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, abuso di ufficio e traffico illecito di virus.
Nel luglio 2016 è stata pienamente prosciolta. Una vicenda che, come ha ricordato prima della votazione Maurizio Lupi (Ap), l’ha esposta a una gogna andata in scena anche nell’Aula della commissione Cultura di Montecitorio. «E’stato per me un incubo senza confini ed una violenza che non solo mi ha segnata per sempre, ma che ha coinvolto e stravolto anche la mia famiglia».
L’incredibile storia, ha aggiunto, ha minato la sua credibilità di parlamentare e l’ha convinta a lasciare l’attività alla Camera per tornare alla ricerca.
Ora dirige un Centro di eccellenza dell’Università della Florida dedicato all’approccio “One Health”, che unifica i temi della salute umana, animale e ambientale: è quello che la ricercatrice aveva sempre sognato di fare e avrebbe voluto realizzare in Italia. La sua grinta è la stessa di sempre: «Una donna di scienza nel quale questo Paese e l’Europa hanno investito – ha detto Capua – ha il dovere di non fermarsi. Ha il dovere di continuare a condurre le proprie ricerche nonostante tutto, perchè la scienza è di tutti ed è strumento essenziale per il progresso».
Tornare sui suoi passi ormai non è più possibile: «Ora che è finita – ha detto riferendosi al proscioglimento – potrei tornare indietro, ma vi dico la verità , non me la sento. Devo recuperare forze, lucidità e serenità , devo lenire la sofferenza che è stata provocata a mia figlia e a mio marito. Devo recuperare soprattutto fiducia in me stessa, appunto perchè voglio usare al meglio il tempo che ho a disposizione». Preferisce quindi tornare al suo posto, «a fare quello che so fare meglio, all’estero, ma sempre con lo sguardo rivolto verso l’Italia».
(da “La Stampa”)
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