L’AVVOCATO RAGGI DIFENDE LA CLIENTE MURARO: IN CAMPIDOGLIO COME IN TRIBUNALE
PROCESSO DI OTTO ORE IN CONSIGLIO COMUNALE TRA URLA E INSULTI
In un attimo il Campidoglio diventa un tribunale.
Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha l’aria di chi è tornata al suo mestiere di avvocato mentre l’assessore all’Ambiente, Paola Muraro, sembra la cliente da difendere dalle accuse di conflitto di interesse per essere stata consulente in Ama per dodici anni.
Il “processo” nell’Aula Giulio Cesare dura quasi otto ore.
Muraro non parla, Raggi invece le fa da scudo non citando mai le tre telefonate – seppur non penalmente rilevanti – che l’allora consulente di Ama fece a Salvatore Buzzi, in carcere per Mafia Capitale, per conto dell’ex direttore generale Giovanni Fiscon, anche quest’ultimo coinvolto nell’inchiesta.
Quindi, “che ruolo aveva realmente in Ama l’allora consulente Muraro? E che rapporto aveva con i vertici indagati?”, chiede l’accusa, cioè il Partito democratico.
L’aula si riscalda piano piano, si sentono urla e insulti da entrambe le parti.
Raggi, nel primo intervento durato oltre quarantacinque minuti, svicola la domanda che il Pd le rivolge: “Era una semplice consulente”, risponde il sindaco rivolgendo a sua volta una domanda: “Non si può eccepire che Muraro non sia competente, forse è diventata troppo scomoda?”. Sarcastica, a volte ironica, molto pungente nei confronti di chi c’è stato prima, Raggi — niente toga, ma pantalone bianco e canotta – difende e attacca: “Altri consulenti in Ama hanno ricevuto compensi ben più onerosi del milione e centomila euro della Muraro e mai nessuno ha detto nulla”
Così lo scontro tra accusa e difesa inizia ad essere sempre più aspro. E diventa tutto al femminile.
Prende la parola la capogruppo dem Michela Di Biase: “Che cosa avreste detto voi grillini, se uno di noi avesse avuto rapporti professionali con Panzironi e con Buzzi?”. Frasi urlate. Nell’aula Giulio Cesare sono arrivati anche gli attivisti M5S: “Stai zitta! Vi siete mangiati tutto”. Ma Di Biase non lo accetta: “E Di Battista? Dov’è oggi Di Battista? Non lo vedo tra il pubblico a gridare onestà -onestà . Che fine ha fatto il vostro grido di sempre?”.
L’argomento non è stato ancora centrato.
Iniziano gli interventi degli altri partiti di opposizione, sugli scranni in ordine sparso e con molti assenti.
Il consigliere Onorato della Lista Marchini osserva: “Non mi sembra che Muraro abbia vinto un bando per diventare consulente in Ama. Quindi mi chiedo, come mai i vertici dell’azienda, così discussi, hanno scelto proprio lei?”.
E poi ancora: “Perchè, sindaca Raggi, ha come assessora chi ha vigilato male su Ama?”.
La difesa inizia a innervosirsi.
Parla Paolo Ferrara, il capogruppo M5S: “Siete senza vergogna”. I toni sono questi.
Interviene Stefano Fassina: “Il sindaco ha fatto un racconto meticoloso del passato. Per 42 minuti su 45 ha parlato delle colpe degli altri, che i romani conoscono benissimo altrimenti il Movimento 5 Stelle non avrebbe vinto le elezioni. Mi chiedo, l’assessore Muraro ha la distanza necessaria da Ama per procedere a una battaglia difficile?”.
Intanto il sindaco ha lasciato il suo posto per sedersi accanto all’assessore da difendere perchè quanto detto fino ad ora non è certo bastato.
Prende appunti in attesa della controreplica, che arriva subito dopo l’intervento della capo dei dem Di Biase: “Raggi, ha parlato come una maestrina. Ha illustrato buone intenzione e di più non ha fatto. Quindi, quale ruolo ha avuto Muraro in Ama”.
Raggi precisa il ruolo della Muraro: “Era un interlocutore tecnico”. Poi difende Stefano Vignaroli, accusato di aver avuto contatti proprio con Cerroni e di essere in conflitto di interessi poichè vice presidente della commissione Ecomafie: “Sfido chiunque a dire che Vignaroli non si intenda di rifiuti, posso assicurarvi che tutto quello che sta facendo lo sta facendo nell’interesse di Roma”.
Difesa totale insomma quanto valida non si sa.
Salvo ovviamente — come ripetono i 5Stelle — un’inchiesta a carico dell’assessore all’Ambiente con accuse gravi.
(da “Huffingtonpost”)
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