CASAMONICA, ALTRO FUNERALE SHOW A ROMA TRA FERRARI ROMBANTE E LANCIO DI PETALI DI FIORI
TRECENTO PERSONE ALLE ESEQUIE DEL GIOVANE NICANDRO, MORTO DOPO AVER CERCATO DI DARE FUOCO ALLA CASA DI UN PARENTE
Le esequie di Nicandro Casamonica, il 27enne morto il 7 agosto scorso mentre tentava di dare fuoco all’abitazione di un suo parente mentre tentava di dare fuoco ad una abitazione di un suo parente per vendicare l’onore della sua famiglia dopo che la sorella Concetta era fuggita con un cugino già sposato, tornano a far parlare per il loro sfarzo anche se mercoledì non c’erano cavalli, carrozze e un elicottero come avvenne per i funerali show, giusto un anno fa, di Vittorio Casamonica, capofamiglia del clan al centro di numerose indagini sulla criminalità organizzata nella Capitale.
Lancio di petali, auto di lusso e oltre 300 persone alle esequie del giovane Casamonica, in via Francesco Di Benedetto, nella zona della Romanina.
Palloncini bianchi e azzurri e oltre trenta corone di fiori sono stati posti fuori dalla villa di tre piani, dove si è svolta la cerimonia con rito evangelico.
I colpi di acceleratore in omaggio al defunto
Forte la commozione dei tanti parenti presenti e della madre del giovane che è stata colta da malore, tanto che è dovuta intervenire un’ambulanza del 118 per soccorrerla.
Quando la bara ha lasciato la villa, dai primi piani dell’abitazione sono stati lanciati petali di fiori bianchi e dalla Ferrari nera appartenuta al defunto sono partiti colpi di acceleratore come ad «omaggiare» il feretro.
La bara è stata poi adagiata su una Maserati adibita a carro funebre per raggiungere il cimitero di Ciampino. L’auto con a bordo la salma è stata quindi seguita da un lento e commosso corteo. Il 22 agosto dell’anno scorso le esequie di Vittorio Casamonica scatenarono violentissime polemiche a vari livelli.
Nella chiesa di Don Bosco, nel quartiere Tuscolano, andò in scena un evento sfarzoso con tanto di elicottero, salma trainata da cavalli e musica del padrino in sottofondo. Un evento hollywoodiano e folkloristico che finì sui media di mezzo mondo portando anche alla netta presa di posizione dell’Osservatore Romano che parlò apertamente di «vergogna».
Un caso che mise in crisi sia la politica della Capitale, con l’ex sindaco Ignazio Marino in testa, e sia i vertici delle forze dell’ordine.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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