LE CIFRE DELLA CRISI: PIL -8%, DEFICIT TRA 8% E 10%, DEBITO/PIL TRA 155% E 160%
CON IL PLACET DELL’EUROPA IN ARRIVO 50 MILIARDI DI SOLDI FRESCHI
Lo schema è obbligato ed è quello dell’interlocuzione Roma-Bruxelles. Diversamente non si può fare. Perchè il nuovo scostamento del deficit che il governo si appresta a chiedere al Parlamento non è che un’altra iniezione di flessibilità , quindi soldi che sono soggetti al via libera dell’Europa.
La proposta italiana è pronta e già inviata: 50 miliardi. E per tutto il giorno da palazzo Chigi e dal Tesoro sono partite telefonate verso la Commissione europea per validare preventivamente anche il Def, il Documento di economia e finanza che fotograferà un’economia flagellata dal virus.
Anche qui una proposta c’è: Pil -8%, deficit tra l′8% e il 10%, debito/Pil tra il 155 e il 160 per cento.
I 50 miliardi servono per mettere in piedi il decreto che sarà approvato a fine aprile, quello che rifinanzierà la rete di soccorso gettata sul Paese con il Cura Italia.
Quindi cassa integrazione per i lavoratori dipendenti, bonus per gli autonomi, voucher baby sitter, congedi parentali.
Ma anche new entry come il reddito di emergenza per chi è senza reddito (compresi i lavoratori in nero), i ristori alle imprese, il rinvio delle tasse, il bonus figli e quello per le vacanze.
Per tutto questo servono soldi. Nelle casse dello Stato non ci sono e come già successo a marzo sarà l’Europa a doverci dare una mano. All’ora di pranzo da Bruxelles sarebbe arrivato il via libera.
È anche per questo che Giuseppe Conte, alle tre del pomeriggio, ha potuto riferire in Parlamento che lo scostamento del deficit sarà pari a 50 miliardi. Ecco le parole del premier durante l’informativa in Senato: “Il Governo invierà a brevissimo al Parlamento un’ulteriore relazione” per uno scostamento “davvero consistente, non inferiore a 50 miliardi di euro”.
A questi 50 miliardi se ne aggiungeranno altri trenta. Sono i soldi che metteranno benzina nel serbatoio delle garanzie pubbliche, quelle predisposte per i prestiti alle imprese con una dote di 400 miliardi (garanzie per prestiti che non si sa se saranno onorati, in caso contrario tra qualche anno pagheranno tutti gli italiani)
Per questo il decreto avrà un peso totale di 80 miliardi: 50 miliardi di soldi freschi per il Paese, 30 miliardi di garanzie.
Il Pil, l’indicatore macroeconomico che misura il valore della ricchezza e del benessere di un Paese. E leggendo questo numero, che sarà contenuto nelle tabelle del Def, che si capirà quanto il coronavirus ha fatto e farà male all’economia italiana quest’anno.
La previsione del governo, inviata a Bruxelles, fissa il Pil a -8 per cento. Un po’ meglio rispetto alla stima del Fondo monetario internazionale (-9,1%), ma non per questo meno indolore.
In virtù dei soldi che sono serviti per il Cura Italia e di quelli del decreto di aprile, ma anche per altre spese messe già in conto, il deficit salirà all′8-10 per cento.
Nelle tabelle va inserito un unico valore. Sarà deciso insieme a Bruxelles, così come quello del Pil, ma una forchetta è stata comunque già indicata dal governo. Il rapporto debito/Pil sarà tra il 155% e il 160 per cento. Anche qui vale la stessa considerazione dell’interlocuzione con l’Europa.
Nel Documento di economia e finanza saranno riportate anche le stime per il 2021. Marcheranno un rimbalzo perchè la lunga notte dell’emergenza sarà – quantomeno si spera – alle spalle. Dove l’espressione alle spalle sta a significare che quantomeno non ci sarà la chiusura del Paese. Per il prossimo anno, il Pil dovrebbe essere fissato a +6%, il deficit a +4 per cento.
Ci sarà un reddito di emergenza. Sono i 5 stelle a chiederlo a gran voce, ma anche il Pd è favorevole a un contributo per chi non ha una forma di sostegno al reddito. Precari, lavoratori stagionali, ma anche lavoratori in nero: riceveranno in media 500 euro.
Chi prende il reddito di cittadinanza non lo avrà , neppure se l’importo del Rdc è inferiore a 500 euro. Il reddito di cittadinanza ha un valore medio di 500 euro: c’è chi prende il sostegno pieno, cioè 780 euro, ma anche chi prende meno di 500 euro.
Ma la quota di 500 euro del reddito di emergenza potrebbe salire fino a 800 euro se alla fine prevarrà la logica del quoziente familiare: più numerosa è la famiglia, maggiore sarà l’importo del bonus.
Per colf e badanti, escluse dal Cura Italia, ci sarà un’indennità : 200 euro se lavorano part-time, 400 euro se hanno un contratto full time.
La cassa integrazione sarà prorogata per altre nove settimane. Il bonus per gli autonomi sarà prorogato per altri due mesi, salendo da 600 a 800 euro.
Ai Comuni e alle Province andranno 3,5 miliardi. Circa tre miliardi alla Protezione civile e alla sanità .
Si discute nella maggioranza sui ristori alle imprese. Il nervo scoperto del decreto che dà liquidità alle imprese è il fatto che si tratta di prestiti, non di soldi a fondo perduto. I grillini, ma anche i renziani, spingono per dare ora risorse da spendere subito. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è più prudente. Si lavora a una mediazione. Fino a fine aprile. O inizio maggio.
(da “Huffingtonpost”)
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