LE COMICHE FINALI
LUCA CASARINI DIVENTA “OBBEDIENTE”, “IL SANGUE DEI VINTI” RIVELA I CODARDI…ALLA FINE L’UNICO CORAGGIOSO E’ UN… PLACIDO
Il grande drammaturgo Eugène Ionesco, vedendo sfilare durante il maggio francese i “sessantottini” sotto casa sua, aprì le finestre, li osservò qualche secondo e poi li inquadrò con una frase pesante come una pietra: ” Fra quattro anni sarete tutti notai” e richiuse diligentemente le imposte. Il destino dei “rivoluzionari” portò, infatti, molti di loro a diventare professori, editorialisti, scrittori, manager potenti…ospiti fissi dei salotti buoni parigini…il fascino discreto della borghesia ( e dei quattrini). In Italia sta per uscire un romanzo “avvincente”, “Gabbie”, che narra di un giovane avvocato che divide la sua vita tra il patrocinio gratuito agli immigrati e la militanza politica tra i “no global”. Il protagonista si troverà ad indagare su un caso di omicidio in cui è rimasto coinvolto un suo amico immigrato. Per difenderlo dovrà “sfidare apertamente la legge” e “infrangere i limiti che fino a quel momento si era imposto”. Cercate di resistere fino a marzo, l’uscita è prevista in primavera, collana Strade Blu (pp. 200, eurini 15,50), editore Mondadori ( casa editrice dell’affamatore Berluska), autore il “disobbediente” Luca Casarini. Ebbene sì, per il suo primo romanzo il leader delle “tute bianche” ha scelto il “nemico”. Poteva scegliere un editore di sinistra, ma lui ha preferito la casa editrice di Silvio, darà più garanzie nella distribuzione e forse anche più quattrini, a 40 anni è il momento di pensare forse al conto in banca. A sinistra è già criticato per la sua scelta, ma risponde: “Anche Bisio è di sinistra, ma lavora con Zelig su Canale 5 e allora?”… e con questo i compagni li ha “belli e sistemati” e si è guadagnato qualche passaggio nei salotti della TV commerciale. Passiamo alla concorrenza, RAI 1… si sta girando lo sceneggiato “Il Sangue dei vinti”, tratto dal libro di Gianpaolo Pansa, uscito un anno fa tra mille polemiche, in cui l’autore denuncia le atrocità commesse dalla resistenza, a danno di innocenti, nel “triangolo rosso emiliano” nel dopoguerra. Un coraggioso produttore, Alessandro Fracassi, propone lo sceneggiato alla RAI, d’accordo con Pansa, alla fine la spunta. Ma il difficile è trovare un regista ( rifiutano pare Alberto Negrin, Maurizio Zaccaro e Giacomo Battiato), accetta infine Michele Soavi ( regia de “la Uno bianca”). Stesso discorso per gli attori ( rifiutano Roul Bova, Beppe Fiorello e Alessio Boni). Nessuno vuol fare il protagonista, il commissario Dogliani, un fratello partigiano e uno repubblichino. Tutti a dire ” no, non mi interessa, manco morto”… troppo pericoloso per la carriera… grandi attori coraggiosi. Improvvisamente sblocca la situazione un uomo di sinistra “coraggioso”, l’attore Michele Placido che dichiara ” Io ho sempre votato a sinistra, ma sento che è mio dovere riconoscere che se in passato un comunista si comportò da nazista, come tale deve essere rappresentato. Pansa ha avuto il coraggio di mettersi in discussione, di smuovere le coscienze. Io la penso come lui”. Chapeau a un uomo con le palle … dopo sessant’anni in Italia si può dire che tutti (partigiani e fascisti) hanno diritto a una sepoltura in terra consacrata e che i partigiani comunisti uccisero uomini, donne, bambini e sacerdoti innocenti. Spesso i “vinti” sono scomodi e i “vincitori” vigliacchi, ma il tempo ristabilisce tante verità … anche per la RAI di Stato. Un saluto a tutti i compagni “borghesi” o aspiranti tali e ai loro codardi “beneficiati”…riposate in pace, meglio Placido che “rincoglioniti”… comodi grazie.
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