LE FAMIGLIE IN ITALIA SONO TASSATE QUATTORDICI VOLTE PIU’ CHE IN FRANCIA
CON UN IMPONIBILE DI 30.000 EURO, IN FRANCIA IL CARICO FISCALE ANNUO E’ DI 348 EURO, IN ITALIA DA 2.842 A 5.010 EURO…CON UN REDDITO DI 55.000 EURO, IN FRANCIA SI PAGANO 2.988 EURO, IN ITALIA DA 10.530 A 15.989 EURO… DIMINUITO NEL 2009 IL POTERE DI ACQUISTO DELLE FAMIGLIE ITALIANE
Le famiglie italiane sono tra le più tartassate d’Europa: uno studio della Cgia di Mestre ha messo a confronto il peso fiscale delle persone fisiche in Italia e in Francia, dove è applicato il “quoziente familiare”, cioè un sistema di sgravi più alti col crescere dei componenti del nucleo familiare.
E’ stata presa, come riferimento omogeneo, una famiglia italiana e una francese composte entrambe da marito, moglie e due figli a carico, con redditi da lavoro dipendente.
La tassazione riguarda l’imposta personale (Ire-Irpef), senza includere le addizionali locali.
La differenza, fino a 14 volte, è più alta proprio per i redditi più bassi.
Con un imponibile di 30.000 euro, in Francia il carico fiscale annuo è di 348 euro.
In Italia, invece, se il nucleo è monoreddito (ovvero lavora uno solo) il peso fiscale raggiunge i 5.010 euro, se è bireddito raggiunge i 2.842 euro.
Con un reddito di 55.000 euro, invece, la famiglia francese è sottoposta a una tassazione di 2.988 euro.
In Italia il nucleo monoreddito paga 15.898 euro, quello bireddito versa all’erario 10.530 euro.
Con un reddito di 150.000 euro, in Francia pagano la metà : 25.324 euro, contro i 57.670 euro della famiglia monoreddito e i 50.331 euro di quella con due lavori.
Il sistema italiano è particolarmente sfavorevole con le famiglie dove un solo componente lavora, cioè quasi la metà dei nuclei familiari italiani ed è particolarmente diffuso al Sud.
Se poi diamo un’occhiata ai prezzi, l’Adusbef segnala che in nove anni, dalla nascita dell’euro, a causa dei rincari dei prodotti di largo consumo, sono stati persi da ciascuna famiglia italiana 9.178 euro.
Monitorando i prezzi di 99 prodotti di largo consumo, emerge che rispetto all’inflazione ufficiale cumulata in otto anni, pari al 19,36%, ben 87 prodotti hanno registrato aumenti di gran lunga superiori alla percentuale indicata.
La semplice tazzina di caffè è rincarata del 104%, una pizza margherita del 155%, un cono gelato del 290%… altro che 19,36%.
Non solo: di fronte a una inflazione media reale nell’eurozona pari al 27,4%, in Italia si arriva al 32%.
In Europa peggio di noi ha fatto solo la Spagna.
E poi qualcuno in Italia, di fronte alla proposta del quoziente familiare, ha ancora il coraggio di storcere il naso.
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