LE INTERCETTAZIONI DEL SOCIO DI VERDINI SVELANO I RAPPORTI CON LA LEGA
IL RUOLO DEL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA FRENI
Si terranno subito dopo Capodanno, la prossima settimana, gli interrogatori garanzia per le cinque persone, tra cui Tommaso Verdini, finite agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma su commesse in Anas. Le accuse contestate sono corruzione e turbativa d’asta.
Il gip di Roma Francesca Ciranna nell’ordinanza con cui ha disposto gli arresti domiciliari per Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis, che risulta anche lui indagato, e altre quattro persone mentre per altre due è scattata la misura interdittiva della sospensione per un anno dal servizio, scrive così: «Gli indagati hanno agito con grande spregiudicatezza. I fatti sono gravi ed attuale è il pericolo di reiterazione del reato.
Le condotte sono avvenute in epoca recente, nell’estate/autunno del 2022 e si sono protratte fino ad aprile/maggio del 2023 (epoca a cui risalgono gli ultimi pagamenti alla Inver dei fittizi incarichi di consulenza)». L’inchiesta, con le accuse di corruzione e turbativa d’asta, riguarda commesse Anas.
«Nonostante le indagini in corso e le perquisizioni del luglio dello scorso anno – sottolinea il gip -, gli imprenditori coinvolti nell’indagine hanno continuato a coltivare e sostenere il rapporto illecito con i Verdini e di conseguenza con i pubblici ufficiali confermati in Anas, limitandosi ad accorgimenti formali e documentali». Secondo i magistrati della procura di Roma è proprio Denis Verdini lo «stratega» e «socio di fatto» della Inver e ruota intorno a lui l’inchiesta su alcune commesse Anas che ha portato all’arresto di cinque persone tra cui suo figlio Tommaso. Nelle 82 pagine di ordinanza di custodia cautelare si parla anche dell’ex senatore di Ala che, nella vicenda, compare solo nelle vesti di indagato. «Emerge infatti che Denis Verdini è socio di fatto della Inver e percepisce in nero parte delle somme introitate dalla Inver, decide la sua strategia (sia sul versante privatistico che su quello pubblicistico) è colui che in virtù del suo peso politico e dei suoi rapporti con il sottosegretario Freni e con il dottor Bruno che incontra presso l’abitazione o il ristorante del figlio, assicura sponde o appoggi istituzionali tali da consentirgli – si legge nelle carte -, direttamente o tramite il figlio Tommaso, e Fabio Pileri di promettere e garantire ai vari Cedrone, Veneri, Petruzzelli avanzamenti di carriera in Anas o ricollocamento in posizioni lavorative di rilievo».
L’accordo con la Lega
E poi ci sono le intercettazioni che mettono sotto i riflettori i rapporti con la politica e con la Lega in particolare. «Quando s’è fatto la lista d’accordo con Massimo, quando nel cda è passato con loro e gli ha dato una mano quello della Lega, lui ha fatto un accordo con quelli della Lega di futura collaborazione con Matteo (Salvini ndr) e con noi tramite Freni un rapporto di intermediazione…ci ha chiesto una lista di persone interne a quel gruppo da aiutare e noi gli abbiamo messo un po’ di persone che ci hanno dato i nostri». Lo afferma, intercettato mentre parla con un imprenditore, Fabio Pileri, socio di Denis e Tommaso Verdini nella società di consulenza Inver. La conversazione è contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare di 82 pagine con cui il gip di Roma ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Tommaso Verdini e altre persone nell’inchiesta sulle commesse Anas. Nell’indagine sono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta.
(da La Stampa)
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