LE “LOGGE DI GUBBIO” RISCHIANO DI SCOMPARIRE: MATTARELLA SI OPPONE ALLA VETRIFICAZIONE DELLA STRUTTURA
VOGLIONO TRASFORMARE LE “LOGGE DEI TIRATORI” IN UNA SALA CONGRESSI
Un’antica architettura del Seicento costruita a Gubbio, una tra i monumenti più significativi della bellezza paesaggistica della città umbra rischia di non esistere più.
Le “Logge dei Tiratori”, così chiamate perchè in passato i mercanti di panni vi facevano liberamente “tirare” le stoffe, sono diventate oggetto del contendere tra Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e il Quirinale.
L’aspra battaglia che si sta consumando da due anni fra il Comitato per la tutela dei beni architettonici e paesaggistici di Gubbio e la Fondazione riguarda, in particolare, la volontà di quest’ultima di trasformare l’antico opificio di una sala da congressi, corredata di vetrate, parquet, ascensore, impianti di condizionamento e tutto il necessario per ospitare manifestazioni e eventi.
La disputa sul processo di “vetrificazione”, così come l’ha ribattezzato Maria Grazia Fiorucci, Presidente del Comitato, è stata sottoposta all’attenzione del Presidente della Repubblica Mattarella che, tramite le parole di Louis Godart, da gennaio 2016 divenuto Consulente del Presidente per iniziative ed eventi culturali e espositivi, si mostra fermamente contrario alla realizzazione di uno spazio chiuso e ad un’ opera di modernizzazione del luogo.
Nella lettera, pubblicata su Repubblica, la risposta del Quirinale sembra incontrovertibile:
“Gentile dottoressa Fiorucci, il Presidente ha ricevuto la Sua lettera e mi prega di risponderLe. Condivido pienamente la posizione del Comitato che difende l’antico opificio del Seicento. […] Vetrificare questo mirabile monumento significa ferirlo e deturparlo. Trasmetto copia di questa mia lettera al Ministro Franceschini. Con viva cordialità , Loius Godart”.
Il Presidente Fiorucci, dalla sua, paragona la situazione di Gubbio a quella di due grandi città italiane: “Le Logge vetrificate sarebbero cancellate come monumento perchè perderebbero la loro essenziale identità formale e funzionale. Sarebbe come vetrificare la Loggia dei Lanzi a Firenze o le arcate dell’Arena di Verona, o quelle del Colosseo”.
Le Logge, rarissimo esempio di architettura preindustriale, cesserebbero inoltre di esistere come cerniera paesaggistica tra le opere monumentali cittadine.
Ma le recenti autorizzazioni confermate dall’attuale sindaco Filippo Maria Stirati sembrano presagire il peggio.
L’intervento del soprintendente Stefano Gizzi rallenta con paletti più seri le volontà di coloro che vorrebbero far scomparire per sempre le Logge anche se le concessioni rilasciate dai suoi predecessori non sono revocabili.
Il primo via libero formale all’inizio dei lavori di vetrificazione venne concesso dall’allora commissario straordinario Luisa D’Alessandro, attuale moglie di Gianlorenzo Fiore, ex prefetto di Perugia e ora membro del Comitato d’indirizzo della Fondazione.
Al momento, grazie al duro “no” del Quirinale, la situazione resta bloccata.
Il messaggio di Mattarella riuscirà , forse, ad impedire l’avanzamento dei lavori e confermare lo status quo della preziosa struttura e di tutto il patrimonio artistico e ambientale circostante.
(da “Hufffingtonpost”)
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