L’ENNESIMA GIRAVOLTA DI SALVINI: IN 3 ORE HA CAMBIATO IDEA SULLE ARMI ALL’UCRAINA
PRIMA DICE NO, POI DICE SI’
Tutto e il contrario di tutto, nel giro di tre ore.
Oramai le giravolte di Matteo Salvini sembrano non fare più notizia, ma quando in ballo ci sono atteggiamenti che possono provocare fratture nel governo – sostenuto dalla Lega – in rappresentanza di un partito che, nonostante il crollo nei sondaggi, rappresenta attualmente circa il 17% dei consensi in Italia, allora occorre fermarsi e ragionare prima di parlare.
Altrimenti accade, per l’ennesima volta, quanto successo ieri: prima contrario al finanziamento delle armi per l’esercito ucraino, poi a favore. Il tutto nel giro di tre ore.
Nel corso della sua intervista da Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più”, il leader della Lega si è espresso così in merito all’iniziativa (già decisa) dell’Europa di sostenere economicamente il rifornimento – sotto forma di armi – all’esercito ucraino che sta combattendo contro l’invasione russa.
“Preferisco parlare di corridoi umanitari, di diplomazia. Da chi mi rappresenta, l’Alto rappresentante della Commissione europea Borrell, non voglio che la riposta dell’Italia e dell’Europa culla di civiltà sia distribuire armi letali. Non a mio nome le armi letali”.
Nel corso della stessa intervista ha mostrato – ancora una volta – il suo cambio di linea nei confronti di Vladimir Putin, dicendo di apprezzarlo fino a poco tempo fa. Fino a prima di quella decisione folle di invadere l’Ucraina. Una giravolta già nota. Ma il tema preminente in queste ore – in attesa dei negoziati in programma oggi al confine con la Bielorussia – riguarda proprio le armi all’Ucraina e quelle parole di Salvini avevano provocato uno scossone nel governo. E, alla fine, ecco l’ennesimo giro di valzer con casquè.
“Piena fiducia in Draghi e nel governo per fermare, con ogni intervento e aiuto necessario, l’aggressione russa, le bombe e il sangue. Ucraina e Russia parlano di dialogo e incontri diplomatici, questa è la via”.
Tutto e il contrario di tutto, nel giro di tre ore. Perché il governo italiano aveva già deciso di sostenere la decisione (già) presa dall’Europa sulle armi all’esercito ucraino.
(da agenzie)
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