L’EUROPA SENZA VERGOGNA DEI SEPOLCRI IMBIANCATI
AUSTRIA E FRANCIA VOTANO CONTRO I RAZZISTI PER POI RITROVARSI UN GOVERNO FOTOCOPIA DEGLI XENOFOBI
Non c’è media che non lo sottolinei: l’Europa che di fronte al problema dei migranti ha lasciato il nostro Paese da solo. Innegabile.
Come innegabile è che l’Europa al di fuori della moneta unica è un teatrino popolato da burocrati che non ha strumenti per imporre nulla ai ventisette riottosi stati membri.
Persino il presidente della commissione europea Jean-Claude Junker di fronte a un parlamento chiamato a discutere sulla situazione lo scorso 4 luglio ha avuto un moto di stizza nel trovarsi praticamente solo in mezzo a decine di poltrone vuote: 32 presenti (tra cui pochissimi italiani) in un’assemblea che ne conta teoricamente 751).
Magari ci fosse un’Europa con un solo parlamento, un solo esercito e un solo bilancio! Ma questa per ora è fantascienza. Sepolcri imbiancati! Questo sono i politici che guidano molti dei Paesi che la compongono.
La liberalissima Svizzera, quella capace di accogliere denaro da ogni parte del mondo (per lo più illegale) lo scorso anno ci ha de-portato più di 8000 migranti che avevano provato a raggiungerla; dispiegati cani, elicotteri attrezzati per la ricerca notturna e boxeur in divisa: ti squadrano come fossi un rifiuto maleodorante appena scendi da un treno proveniente dall’Italia (esperienza vissuta personalmente da uno di noi).
Poi c’è l’Austria. E qui il limite che separa comico grottesco e tragico è sottile.
La coalizione rosso-verde guidata da Alexander Van der Bellen al governo, quella che nel dicembre 2016 sul filo del rasoio ha fermato la destra xenofoba si è detta pronta a schierare 750 soldati e addirittura quattro blindati anti-migranti al Brennero. Pochi giorni dopo l’inversione a U: avevamo scherzato…
Di Mariano Rajoy che chiude i porti del Mediterraneo alle navi delle Ong che battono bandiera spagnola c’è poco da dire: è un leader traballante a casa sua e opportunista all’estero, si è nascosto nell’ombra proiettata dalla super star del momento: Emanuel Macron.
Il fenomeno, la nuova stella mediatica della politica europea e internazionale; giovane, brillante autore di un libro che si intitola Rivoluzione a capo di un non-partito la cui sigla EM (La France en Marche) corrisponde alle sue iniziali.
Lui – così dice – è un liberal i valori della sinistra nel cuore. Macron è quello che ha salvato la Francia dalla deriva lepenista. Però. Alla prima uscita pubblica di rilievo durante lo scorso vertice di Parigi del 2 luglio ha disegnato senza incertezze la sua posizione: porti chiusi nel Mediterraneo e accoglienza solo per rifugiati politici non quelli economici.
Perfetto. Di fronte a un gommone che affonda stendi un verbale per ogni naufrago mentre quello sputa acqua salata… i bambini e le donne a sinistra e gli uomini a destra, in file il più possibile ordinate. Marine Le Pen non avrebbe saputo fare di meglio.
Vorremmo dare umilmente un suggerimento a questo convinto europeista (così si definisce). Appena ha un week end libero ci raggiunga sulle banchine di Pozzallo, Augusta, Catania o Palermo: a sua scelta.
Lì non si usa il photoshop come per i suoi ritratti presidenziali: però le forze dell’ordine italiane sono impegnate a scattare moltissime foto-tessera e a raccogliere le prime informazioni per capire da dove diavolo vengono questi disperati.
Quanto costa in politica la vergogna? Evidentemente molto poco.
I protocolli e i rituali delle cancellerie assorbono e neutralizzano quei sentimenti rapidamente. Le Ragioni di Stato fanno il resto.
Poi magari si candida la Sicilia al premio Nobel per la pace. Così il rosso della vergogna sbiadisce e non si vede quasi più.
Ci vorrebbe una grande voce che dicesse: non vi vergognate?
Una voce che si facesse sentire anche da lontano. Non può essere quella di ciascuno di noi. Deve essere quella dei governi e dei rappresentanti politici. Locali o nazionali. Ma quelli sono impegnati a cercare candidati presentabili per questo o per quell’altro incarico.
Forse è una vergogna anche quella.
(da “il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply