L’IMPERO IMMOBILIARE DI BALDUCCI, VICE BERTOLASO: DICIASSETTE FABBRICATI E OTTO TERRENI
IL RE DEGLI APPALTI PUBBLICI NELL’ULTIMO BIENNIO HA ACQUISTATO PARECCHI IMMOBILI…LE SUE PROPRIETA’ DA ROMA A BELLUNO, DA PESARO A SIENA…ALCUNE RISTRUTTURAZIONI FATTE DALL’IMPRENDITORE ANEMONE
Un uomo dagli investimenti continui, Angelo Balducci, vice di Bertolaso alla Protezione civile, attivo sul campo emergenze, ma anche in quello immobiliare.
Poche settimane prima del suo clamoroso arresto, disposto dal gip di Firenze, il Balducci ha acquistato con atto notarile del 12 gennaio scorso una casa da 8,5 vani a Roma, in via Latina.
L’altro vice di Bertolaso, Fabio Se Santis, che aveva sostituito Balducci, il 4 gennaio invece si era comprato un garage di 56 mq in via Bennicelli, a Roma.
Non si può dire che entrambi non si siano dati da fare nell’ultimo biennio, con dei bei colpi nel mercato immobiliare.
Al catasto risultano intestati o coitentestati a Balducci ben 17 fabbricati e 8 terreni nelle province di Roma, Belluno, Pesaro e Siena.
Per De Santis ufficialmente 4 fabbricati, due a Roma e due in provincia di Terni.
Ma, secondo i magistrati, gli affari immobiliari sarebbero di più e comprenderebbero anche una villa e terreni vicino all’Argentario, in provincia di Grosseto, che De Santis avrebbe intestato all’anziana madre.
Le proprietà di Balducci sono soprattutto a Roma (7 fabbricati) e a Sappada, provincia di Belluno (6 fabbricati).
A Montepulciano (Siena), Balducci e consorte godono di tre fabbricati ( tra cui una villa) e cinque terreni.
Nel paese natale di San Giorgio di Pesaro, ha poi comprato l’anno scorso una villa da 12 vani e tre porzioni di terreno.
Balducci ha pensato anche ai figli: un appartamento al figlio Lorenzo, acquisito grazie a un mutuo da 800mila euro, erogato dalla Banca delle Marche, un altro appartamento al figlio Filippo con il quale il padre ha fatto diverse operazioni immobiliari .
Gli ultimi immobili in via Latina sono entrati nell’inchiesta dei magistrati di Firenze: lì abita il figlio Filippo con la convivente rumena che era dipendente di Anemone.
Tra i vari accordi fra Balducci e l’imprenditore Anemone, che ha vinto molte commesse nei lavori pubblici, c’era anche la ristrutturazione dell’appartamento del figlio, più la fornitura di mobilio per tutta la famiglia.
Nel periodo di ristrutturazione, il figlio Filippo e la convivente hanno dovuto lasciare l’abitazione e alla soluzione temporanea chi ha pensato?
Anemone, ovvio.
Stesso metodo quello messo in piedi da De Santis per la villa di Grosseto intestata alla madre: ristrutturata a cura Anemone, che ha gestito persino le pratiche di condono edilizio pendente, ragioni per le quali la Finanza aveva posto sotto sequestro la casa.
Un intreccio di favori, quello delineato dalla procura di Firenze, tra chi gestiva i lavori della Protezione civile e una ditta che vi concorreva.
Un fatto anomalo per il cittadino comune, forse una prassi per i vertici dell’amministrazione dello Stato?
E chi avrebbe dovuto controllare lo ha fatto?
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