L’ITALIA È IN PIENA CRISI DEMOGRAFICA: SECONDO IL RAPPORTO SVIMEZ, IL CALO DRAMMATICO DEI BAMBINI NELLE FASCIA TRA I 5 E I 14 ANNI PORTERÀ, NEI PROSSIMI DIECI ANNI, ALLA CHIUSURA DI TREMILA SCUOLE, CON UNA RIDUZIONE DEGLI STUDENTI DEL 21.3% AL SUD, DEL 26% AL CENTRO E DEL 18% AL NORD
LA SITUAZIONE SARÀ DRAMMATICA NEI COMUNI CON MENO DI 125 BAMBINI DOVE IL RISCHIO CHIUSURA E’ CONCRETO
Il termine usato è un neologismo preso a prestito dal demografo Alessandro Rosina: «degiovanimento». Un effetto particolarmente perverso della crisi demografica. Vale a dire la perdita dei giovani, del capitale umano necessario alla crescita del Paese. Nel suo rapporto annuale, presentato ieri dal direttore generale Luca Bianchi, la Svimez ha spiegato quanto grave sia ormai questo fenomeno.
Lo ha fatto andando ad analizzare cosa accadrà da qui ai prossimi dieci anni in quella fascia di età, 5-14 anni, che costituisce il primo serbatoio dell’istruzione. Il calo sarà drammatico e metterà a rischio la sopravvivenza di ben 3 mila scuole primarie in tutta Italia.
Al 2035, spiega il Rapporto, la riduzione di studenti è stimata del 21,3 per cento nel Mezzogiorno, addirittura del 26 per cento nelle regioni del Centro e del 18 per cento nelle regioni settentrionali. Le tabelle pubblicate sono impietose. Solo il Lazio nei prossimi dieci anni perderà 142 mila bambini in questa fascia di età. Nessuno farà peggio. La Campania ne avrà 122 mila in meno, il Veneto 96 mila, la Sicilia 89 mila, la Puglia 84 mila, l’Abruzzo 28 mila, le Marche 32 mila. Il segno più non c’è per nessuna Regione.Le conseguenze si faranno vedere. Per la scuola primaria, spiega ancora il Rapporto, il rischio chiusura è concreto in 3mila Comuni con meno di 125 bambini, numero sufficiente per una sola “piccola scuola”: il 38 per cento del totale dei Comuni localizzati soprattutto nelle aree interne
Il contrasto al gelo demografico, spiega la Svimez, necessita di politiche di lungo periodo orientate al rafforzamento del welfare familiare, degli strumenti di conciliazione dei tempi di vita-lavoro, dell’offerta dei servizi per l’infanzia, dei sostegni effettivi ai redditi e alla genitorialità, superando la frammentarietà degli interventi.
(da agenzie)
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