LOMBARDIA: LA REGIONE IN CUI L’ASSESSORE DICE CHE C’E’ TROPPA GENTE IN GIRO E IL PRESIDENTE VUOLE RIAPRIRE TUTTO
LA DIMOSTRAZIONE CHE IN ITALIA LA SITUAZIONE E’ DISPERATA MA NON SERIA
Allora sentite questa: c’è un assessore che durante l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 dice che c’è troppa gente in giro nella sua regione e quindi così non si può andare avanti, signora mia.
Un paio di giorni dopo il suo presidente di Regione — casualmente nel giorno in cui gli uffici vengono perquisiti dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine che riguarda le loro delibere — annuncia che vuole riaprire un po’ tutto. Rischiando quindi di vedere più gente in giro.
Riuscite a indovinare quale sia la regione in questione? E perchè proprio la Lombardia?
Forse perchè l’assessore al Welfare Giulio Gallera in realtà non è che volesse prendersela con la gente in giro ma piuttosto regalare un colpevole diverso dal Pirellone: “Ho sentito anche sui social la giusta rabbia di qualcuno che dice: a Milano c’è ancora troppa gente che si muove. Avete perfettamente ragione”, dice, “richiamiamo tutti a stare in casa e rispettare le regole, ma come dicono tanti cittadini c’è ancora troppa gente, e questo crea molta esasperazione in chi invece la quarantena la rispetta in maniera corretta”.
Ma poi, come potete ascoltare dal video, Gallera dice che i controlli spettano alle prefetture (cioè al ministero dell’Interno e quindi al governo centrale) e alle polizie locali (ovvero ai comuni).
Quindi in realtà non è che Gallera volesse richiamare i cittadini, quanto prendersela con Conte e con Sala. E però gli è andata malissimo, visto che in realtà i grafici sugli spostamenti ottenuti dai cellulari dimostrano l’esatto contrario, soprattutto per Milano.
Ma il punto non è tanto questo. Il punto è che mentre l’assessore richiamava i lombardi, il presidente annunciava di voler riaprire nel suo territorio dal 4 maggio, seguendo la regola delle 4D (distanziamento, dispositivi, digitalizzazione e diagnosi).
Il presidente della Regione Attilio Fontana l’ha detto in un video sui social, sottolineando che la chiave sono le “quattro D”. E ha precisato: “Distanza (almeno un metro di sicurezza tra le persone); Dispositivi (obbligo di utilizzare le protezione per tutti); Digitalizzazione (smart working obbligatorio per tutti coloro che possono) e Diagnosi (test sierologici, grazie alla ricerca del San Matteo di Pavia)”.
Questo porterà di sicuro ad avere più gente in giro. E a quel punto Gallera e Fontana se la prenderanno di nuovo con i comuni e con il governo.
A dimostrazione del fatto che in Italia la situazione è disperata, ma non seria.
(da “NextQuotidiano”)
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