M5S: LE ASSISE IL 4 OTTOBRE, MA SI TEME IL BLITZ DI GRILLO
CONTE E IL COMICO SEMPRE PIU’ DISTANTI
E ora il Garante potrebbe scendere in trincea. Cioè provare a complicare l’assemblea costituente, chiedendo votazioni a maggioranza qualificata da parte degli iscritti. Oppure addirittura spingere il bottone rosso, dichiarando che il Movimento, quello che immaginò con Gianroberto Casaleggio, non esiste più. Questi e altri timori – o cattivi pensieri – circolano nel M5S, dopo il sabato del durissimo scambio epistolare tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte.
Con il fondatore che per lettera pretendeva un incontro preliminare per decidere con l’ex premier temi e contenuti della prossima assemblea costituente, in quanto “custode dei valori del Movimento”. Per poi disseminare critiche: “Ritengo che la nostra crisi di consenso derivi anche e soprattutto da una crisi d’identità, oggi le stelle sono diventate un firmamento, le cui stelle appaiono indistinguibili l’una dall’altra”. Missiva inviata una settimana fa anche al comitato di Garanzia, di cui fa parte la fedelissima Virginia Raggi. Ma Conte ha fatto muro: “Beppe, non posso accogliere la tua proposta di discutere ‘preventivamente’ i temi da sottoporre all’assemblea, perché diametralmente opposta al progetto che stiamo avviando e allo spirito che mi ha spinto a indirla”. Tradotto, saranno gli iscritti a decidere di cosa si discuterà e su cosa si voterà nella Costituente, con le loro proposte che verranno scremate e messe in ordine dai mediatori dell’azienda Avventura urbana. Nei giorni scorsi l’ex premier aveva discusso con alcuni big della lettera di Grillo, anticipando la dura reazione. Ora vuole andare dritto con i suoi piani. La Costituente sarà un evento di tre giorni, con inizio fissato per il 4 ottobre, l’anniversario della fondazione del Movimento, nonché la festa di San Francesco. Potrebbe tenersi nella terra del santo, in Umbria, dove tra qualche settimana si voterà per le Regionali, Magari ad Assisi. Di certo si punta a coinvolgere il più possibile gli iscritti, facendo votare loro modifiche allo Statuto e nuovi principi sia in presenza che sul web. Però Grillo potrebbe far leva sul comma I dell’articolo 10 dello Statuto, che consente al Garante di “chiedere la ripetizione della votazione delle modifiche allo Statuto che, in tal caso, s’intenderà confermata solo qualora abbiano partecipato almeno la metà più uno degli iscritti”. Può essere la via per ingolfare tutto. E poi c’è il nodo dei due mandati, la regola totemica. Grillo – lo ha ripetuto nella lettera a Conte – è contrarissimo a cambiarla. “Però è una norma che non è nello statuto, ma nel codice etico” notano alcuni veterani. Come a dire che modificarla dovrebbe essere più semplice. Ma il Garante è pronto a resistere. Fino – è il sospetto diffuso – ad arrivare a dire che il Movimento contiano non è più il suo. Sarebbe la scomunica, dal Grillo che nelle settimane scorse, dicono, ha comunque rinnovato il suo contratto di consulenza da 300mila euro con il Movimento.
(da ilfattoquotidiano.it)
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