M5S SENZA ANIMA E ORMAI LONTANO DALLA BASE
UNA SETTIMANA DA SERVI: CONTINUI SI’ A SALVINI: TAV, FONDI RUSSI ALLA LEGA, DECRETO SICUREZZA BIS, LA NAVE GREGORETTI
Questa volta non è Carola. Non è una nave Ong “dei centri sociali”, come l’avrebbe chiamata Matteo Salvini. Stavolta è diverso. È lo Stato che vuole approdare a Lampedusa. Centotrentacinque migranti soccorsi a largo delle nostre coste si trovano sulla nave Gregoretti della Guardia Costiera, e la Guardia Costiera dipende dal ministero dei Trasporti.
Quindi da Danilo Toninelli che insieme al titolare del Viminale ha bloccato lo sbarco. I porti restano chiusi e i migranti a bordo, nonostante il numero uno del Mit avrebbe potuto fare la voce grossa con il vicepremier leghista e far pesare un suo intervento per favorire l’arrivo a terra dei migranti.
Niente di tutto questo. Toninelli ha scelto di assecondare il capo della Lega. È l’apice di una settimana in cui la parola “rimpasto” ha svettato su tutte le altre e il predestinato alla perdita della poltrona è stato proprio Toninelli.
Il paradosso è che colui il quale sembrava dovesse essere la vittima del rimpasto con la nuova vicenda della nave si rafforza. O almeno ci spera. Ovvero: assecondare Salvini per restare al suo posto.
Ma l’episodio di oggi è anche l’apice di una settimana in cui tutte le mosse del Movimento 5 Stelle sono state improntate al non disturbare il manovratore in camicia verde.
E quello sui migranti è l’ennesimo strappo, l’ennesimo allontanamento dei grillini dalla loro base. Allontanamento che porta il marchio di Tav e Decreto sicurezza bis. Per non parlare del caso sui presunti fondi russi destinati alla Lega e dell’informativa fornita dal premier Conte senza che in Aula fosse presente il diretto interessato.
Il tema dell’immigrazione è sempre stato un elemento divisivo all’interno del mondo pentastellato. Con una parte del Movimento, guidata da Roberto Fico, pronta a osteggiare la forza di Salvini. Fino a qualche settimana fa qualche sussulto c’è stato, come lo scontro tra il Viminale e il ministero della Difesa, ma oggi lo schema è un altro.
Il primo a parlare è il titolare del Viminale: “Non darò nessun permesso allo sbarco finchè dall’Europa non arriverà l’impegno concreto ad accogliere tutti gli immigrati a bordo della nave. Vediamo se alle parole seguiranno dei fatti. Io non mollo”.
Dopo un paio d’ore di silenzio il ministero dei Trasporti si allinea all’alleato: “Anche sulla assegnazione del Pos, che fa capo al Viminale, si sta lavorando in perfetto coordinamento con Ministero dell’Interno, nell’auspicio che si arrivi a una rapida soluzione grazie alla pronta risposta in termini di ricollocazione da parte dell’Unione europea”.
Toninelli asseconda Salvini, si appiattisce.
È l’ennesima ritirata pentastellata di fronte alla politica del leader della Lega che sulla materia dei migranti non vuole interferenze, non accetta condizionamenti e si gioca tutta la sua immagine.
Se lo faceva prima del caso Moscopoli, lo fa adesso ancora di più, in una situazione che per lui è di particolare difficoltà .
Ma nonostante le difficoltà legate al Russiagate, Salvini in questa settimana ha incassato parecchio. Intanto il sì del premier Giuseppe Conte alla Tav pronunciato in diretta Facebook mandando in tilt non solo i gruppi parlamentari M5s ma soprattutto la base grillina. Base, in particolare quella piemontese, che oggi disconosce il Movimento e si prepara a scendere in piazza domani per la marcia fino al cantiere di Chiomonte.
In questo contesto pesa anche il via libera della Camera al decreto Sicurezza bis. E per capire quanto la Lega stia lacerando il Movimento basti pensare che diciassette deputati M5s non hanno votato il provvedimento bandiera di Salvini e il presidente della Camera Roberto Fico ha lasciato l’Aula ribellandosi nei fatti alle decisioni dei vertici grillini, che sempre più fanno da sponda alla Lega.
Il Partito democratico, sulla vicenda della nave Gregoretti, va a testa bassa contro il ministro dei Trasporti: “Con il veto all’attracco della nave Gregoretti, la Guardia costiera è stata di fatto commissariata da Salvini. E Toninelli dove sta? Il ministro dei Trasporti assiste silente e timoroso allo scippo delle sue competenze da parte del capo della Lega”, scrive Andrea Romano.
Anche Lia Quartapelle, la capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera, chiede a Toninelli di “dimostrare di esistere”. In questo frangente però il mood dei vertici M5s è quello di tenere in piedi il governo e per farlo è necessario non dar troppo fastidio a Salvini.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply