MACRON NON FA SCONTI A NESSUNO: FUORI DAL GOVERNO GLI “INDAGABILI”, ANCHE SE SONO AMICI
IL RIMPASTO DI GOVERNO RIGUARDA DUE ESPONENTI SOTTO INCHIESTA PER UN FATTO CHE IN ITALIA NON INDIGNEREBBE NESSUNO. E CHE RIGUARDA L’ALLEATO MODEM… E’ BASTATO CHE UN GIORNALE IPOTIZZASSE UN CONFLITTO DI INTERESSI DI 5 ANNI FA E ANCHE L’AMICO FERRAND SI E’ FATTO DA PARTE
Sarebbe dovuto essere un semplice rimpasto tecnico, una formalità dopo la vittoria alle elezioni legislative de La Rèpublique en Marche (Lrem), il partito del presidente Macron, che ha trionfato all’assemblea Nazionale con 308 deputati.
Invece la nomina del nuovo governo potrebbe diventare molto più “politica” del previsto, con importanti cambiamenti nella futura squadra per “ripulire” l’esecutivo dai nomi più scomodi.
Decisivo, in tal senso, il ruolo del partito centrista Mouvement Democrate (MoDem), guidato dall’attuale guardasigilli, Francois Bayrou, e principale alleato di En Marche! Attraverso un comunicato diffuso stamattina, il ministro della Difesa, Sylvie Goulard, ha annunciato che lascerà l’esecutivo. “Ho chiesto al presidente della Repubblica, in accordo con il primo ministro, di non far più parte del governo” ha scritto. Proveniente dalle fila del MoDem, l’ex eurodeputata fa parte del gruppo dei deputati (tra cui anche Bayrou) al centro di un’inchiesta preliminare riguardante il finanziamento illecito di alcuni assistenti parlamentari, impiegati a Parigi e stipendiati con fondi europei.
All’uscita di scena di Goulard potrebbe seguire quella della sua collega, Marielle De Sarnez, ministro degli Affari Europei, anche lei coinvolta nell’affaire sui rimborsi illeciti. De Sarnez ha dichiarato in un’intervista a Le Parisien che in merito al suo futuro “ogni ipotesi resta aperta”, senza escludere un probabile incarico come capogruppo del MoDem all’Assemblea.
In un simile contesto, Bayrou comincia a sentir tremare la terra sotto i piedi. Il ministro della Giustizia ha detto di rispettare la scelta di Goulard, aggiungendo però che si tratta di “una decisione personale”.
Figura chiave per il successo di Macron, Bayrou si ritrova oggi aggrappato alla sua poltrona, sospeso sull’orlo delle dimissioni.
Il rimpasto dell’esecutivo si annuncia così più incisivo del previsto.
Il primo a lasciare la compagine di governo è stato Richard Ferrand, ormai ex ministro della Coesione territoriale, che lunedì ha annunciato le sue dimissioni dopo un colloquio durato più di un’ora con Macron.
Ex socialista e macroniano della prima ora, anche Ferrand è sotto i riflettori dopo che due settimane fa il settimanale satirico Le Canard Enchainè ha rivelato presunti conflitti di interesse risalenti al 2011, periodo in cui era a capo di una cassa mutua in Bretagna.
A Ferrand è stata affidata la guida del gruppo parlamentare di Lrem, un compito di rilievo visto il folto gruppo di deputati macroniani che siedono tra i banchi dell’Assemblea.
Per conoscere la formazione completa dell’esecutivo bisognerà attendere l’annuncio del premier Edouard Philippe, che entro le 18.00 di domani renderà pubblici i nomi del nuovo governo.
(da “Huffingtonpost”)
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