MARA CARFAGNA A OTTO E MEZZO SILURA CALDORO: “SERVE UNA CANDIDATURA PIU’ FORTE, FORZA ITALIA NON DEVE ESSERE SUCCUBE DELLA LEGA”
“IN FORZA ITALIA LA CLASSE DIRIGENTE DEVE ESSERE LEGITTIMATA DALLA BASE, OGGI PENSANO SOLO A DIFENDERE RENDITE DI POSIZIONE”… “SONO IN TANTI NEL PARTITO CHE LA PENSANO COME ME”
«Credo che bisogna uscire dal vecchio schema De Luca-Caldoro, sarebbe la terza volta che noi proponiamo agli elettori il match De Luca-Caldoro. Si potrebbe avanzare una candidatura più forte, più popolare. È chiaro che più passa il tempo più è difficile che questo accada».
Così Mara Carfagna (Fi) ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo.
«Credo – aggiunge la vicepresidente della Camera – che anzitutto bisogna privilegiare il valore dell’unità della nostra coalizione. Gli alleati mostrano qualche perplessità riguardo al candidato espresso da Forza Italia, perplessità che anche io avevo avanzato”
Mara Carfagna rivela l’interesse di Berlusconi verso la sua associazione Voce Libera: “Ho parlato due settimane fa con Silvio Berlusconi, gli ho raccontato delle iniziative di Voce Libera e si è dimostrato interessato, ha capito che l’associazione non è nè inutile nè dannosa, mi ha chiesto anche di partecipare a un evento. Poi spero che non lo convincano a fare marcia indietro”
Lilli Gruber riporta alcune dichiarazioni di Luigi Di Maio contro il sistema che vuole cancellare reddito di cittadinanza, prescrizione, vitalizi. Il commento ironico di Mara Carfagna: “Ma il sistema oggi è lui!”
Sugli alleati del centrodestra: “E’ in atto un tentativo di Giorgia Meloni di occupare lo spazio dei moderati – il che è paradossale, definendosi lei stessa la Destra – e di differenziarsi rispetto a Salvini. Io ho sempre chiesto una maggiore autonomia e indipendenza di Forza Italia rispetto agli alleati di coalizione, e per questo sono stata molto criticata. Ma la Meloni dimostra come ci si possa differenziare e crescere senza andare a rimorchio della Lega”
Mara Carfagna sul futuro di Forza Italia: “E’ l’unico partito del centrodestra che non cresce nei sondaggi, ma addirittura cala. Se manteniamo lo status quo, io penso che ci condanniamo all’irrilevanza, il primo a saperlo è Silvio Berlusconi. Nessuno può essere così megalomane da pensare di essere l’erede di Berlusconi, ma penso che serva una classe dirigente legittimata dalla base, e invece oggi i dirigenti di Forza Italia mi sembrano più interessati a difendere le proprie rendite di posizione”
(da agenzie)
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