MARA CARFAGNA: “BASTA CON LE SOLUZIONI AUTARCHICHE ALLA CRISI E INSULTI ALL’EUROPA, SI PASSI A UN PATRIOTTISMO EUROPEO DELLA CONCRETEZZA”
“SI AFFERMA IN EUROPA UN’IDEA FORTE: I PROBLEMI DI UNO STATO SONO DI TUTTI”
L’accordo sulla crisi post-Covid raggiunto dall’Unione europea segna uno spartiacque per la politica italiana. Prima era possibile, lecita, fondata, ogni diffidenza nei confronti dell’Europa e ogni critica legata alla sua ossessiva difesa dell’austerity nei bilanci e nei comportamenti degli Stati.
Oggi il tabù della “frugalità ” a ogni costo — anche a costo di uccidere i popoli – è stato superato. Chi lo difendeva si è trovato in minoranza. Per la prima volta nella sua storia la Ue sarà autorizzata ad emettere debito per distribuire risorse secondo le necessità dei suoi partner.
Riconoscere il valore di questa svolta — da verificare nei fatti ma già incardinata da un accordo nero su bianco — è un’operazione di verità alla quale non dovremmo sottrarci. Sappiamo tutti che la polemica anti-europea, dal 2009 a oggi, è stata il volano della protesta e del successo elettorale di molti partiti. Ce n’erano i motivi.
La crisi greca, con i suoi intollerabili costi umani e lo spettacolo indecente di un Paese messo in ginocchio dallo strapotere delle burocrazie di Bruxelles, era un macigno sulla reputazione e affidabilità dell’Unione.
Adesso c’è una nuova speranza. Nasce un embrione di bilancio comune, ma soprattutto si afferma un’idea forte: i problemi di uno Stato sono problemi di tutti.
Sta a noi decidere se impegnarci a far crescere questa prospettiva oppure lavorare per screditarla e demolirla.
Il centrodestra, che ha ambizioni di governo, dovrebbe essere chiaro su questo punto, parlare il linguaggio della verità .
Il Paese ha il diritto di sapere se, qualore arrivassimo al governo, remeremo contro o a favore di questa opzione o se davvero pensiamo sia possibile una soluzione “autarchica” alla crisi.
Personalmente sono convinta che sia ora di abbandonare il vecchio scontro con la Ue — pure così appagante nelle urne — e valorizzare un nuovo patriottismo della concretezza, delle idee, delle proposte.
Presto l’Italia avrà risorse per finanziare progetti sempre rimasti sulla carta
Chi rifiuta questa opportunità si schiera senza dirlo dalla parte dell’Italia “di prima”, quella dei sussidi alle categorie amiche, l’Italia poveraccia che si accontentava di restare a galla (e di tenere a galla modesti governi di sopravvivenza).
Ora è possibile avere altre ambizioni. Ora è il momento di provarci.
Mara Carfagna
(da “Huffingtonpost”)
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