MARCIA DI AVVICINAMENTO DEI CINQUESTELLE A TSIPRAS
DOPO LA PRUDENZA INIZIALE IL M5S SI SCHIERA CON I NEOPOPULISTI DI SINISTRA
All’inizio, nei primissimi istanti dopo la vittoria, era tutto un “sì, ma…”, “bravi, però…”, “belle idee, tuttavia…”.
È però bastata una manciata di giorni per allineare il Movimento 5 stelle su binari paralleli a quelli su cui si sta muovendo Alexis Tsipras.
Una volta visto che Matteo Renzi ci parla ma senza metterci il cappello, che le trombe di Nichi Vendola su quel versante sembrano sfiatate, gli uomini di Beppe Grillo hanno deciso di adottare con convinzione la battaglia anti-austerity e anti-Merkel che i descamisados greci (Tsipras e il suo ministro dell’Economia Varoufakis in primis) stanno portando in giro per il Vecchio continente.
È lo stop dato dalla Bce ai bond ellenici a innescare la miccia. E a scatenare la reazione di due membri del Direttorio: “È un attentato finanziario alla Grecia. Stop alle garanzie e spread schizza a +126 altro che Europa dei popoli”, tweetta Carlo Sibilia.
“Tsipras resisti! Non cedere ai ricatti della Troika e non fidarti dei Renzi e dei Draghi, collaborazionisti dell’Europa delle banche”, gli fa eco Alessandro Di Battista.
Dopo la sbornia comunicativa legata al Quirinale, percepita dall’opinione pubblica come una vittoria di Matteo Renzi, l’alzarsi del livello di scontro tra Atene e Berlino, con il coinvolgimento a vari livelli di tutte le altre capitali europee, viene visto come un modo per uscire dall’angolo e rilanciare un tema caro al Movimento come quello dell’uscita dall’euro.
Un paio di giorni fa, quando Tsipras è sbarcato a Roma, i grillini hanno tentato invano un inserimento last minute nel suo programma di incontri. Nulla di fatto, ci si dovrà aggiornare più in là .
Nella strategia comunicativa dei 5 stelle lo spot realizzato da Nicola Virzì, alias Nick il Nero, della comunicazione del Senato sul ritorno alla lira ha fatto da apripista.
Nel bene e nel male, la grandissima viralità delle immagini che ritraggono Paola Taverna intenta a scambiare un euro con mille lire è stata la conferma che il tema può tornare a far presa.
Così si è mosso pure il team europeo, coordinato da un fedelissimo di Gianroberto Casaleggio, Filippo Pittarello.
“La Banca Centrale Europea, con un comunicato, ha obbedito alla linea di Angela Merkel e ha chiuso i rubinetti alle banche della Grecia – hanno alzato i toni i 17 eurodeputati con un post sulla propria pagina Facebook – A chi appartiene la sovranità in Grecia? Ai greci o al duo Merkel-Draghi? Non ci sono le baionette dei Colonnelli, ma in un’altra epoca questo si chiamerebbe tentativo di colpo di Stato”.
Ma si va oltre, con quella che sembra la dichiarazione di alleanza con il leader ellenico: “Se Tsipras vuole davvero rispettare gli impegni elettorali, allora, si sbrighi a portare i greci fuori dalla moneta unica. Noi siamo col popolo greco e le sue scelte, non bisogna piegarsi ai diktat di Merkel o Draghi: l’Europa non può essere tutto questo”.
Facendo una chiacchierata con un membro dello staff, si capisce come, al di là del sostegno ad una precisa linea politica, il piatto sia più ricco di quel che appare: “Quel che dice Tsipras sull’Europa e sull’austerity – spiega – è sostanzialmente quel che dice Farage. Ma mentre il leader dell’Ukip da noi gode di cattiva stampa, Syriza è diventata una sorta di icona dell’antieuropeismo”.
Insomma, nessuna contraddizione, anzi.
Volendola dire con un grande vecchio della sinistra italiana, Fausto Bertinotti, “è la prima volta che il populismo ha avuto uno sbocco a sinistra. Finora si è incanalato o in movimenti di destra, si veda Marine Le Pen, o in soggetti difficilmente inquadrabili, come quello di Beppe Grillo. Ma Tsipras è riuscito a incanalare a sinistra lo scontro sociale prevalente in questi anni, quello tra l’alto e il basso della collettività “.
Gli stessi temi del “nessuno deve rimanere indietro” battuti da tempo dai 5 stelle.
Che si ritrovano improvvisamente a fianco un leader di sinistra di cui la sinistra stessa diffida, per il suo eccesso di populismo.
Occasione ghiottissima per rilanciare il Movimento dopo le settimane di vacche magre che hanno pascolato intorno al Quirinale.
L’inciampo potrebbe essere nel fatto che Varoufakis, pur considerando l’euro come un errore, ha più volte ribadito di ritenere che sia ormai troppo tardi per uscirne. Ma ci sarà tempo per discuterne.
“Cercare un asse con il nostro premier non ha senso, e spero che Alexis lo sappia. Renzi è la Troika che Tsipras vuol combattere”, spiega Di Battista.
Che in un’intervista a l’Espresso lancia l’idea di un coordinamento con i movimenti neopopulisti che guardano a sinistra, da Syriza agli spagnoli di Podemos: “Non dico che siamo uguali, perchè ogni paese è diverso, ma simili sì, e il fronte comune deve formarsi tra gli euroscettici. Syriza deve cercare i movimenti euroscettici, di destra e di sinistra, e deve aumentare così il suo potere contrattuale”.
Nel mazzo, ovviamente, c’è il Movimento 5 stelle. Che dopo aver a lungo tribolato nel cercare di spiegare il perchè e il percome a Strasburgo stia con Farage, ha un’occasione ghiottissima per rilanciarsi.
Accanto a partiti e sigle che hanno un appeal assai maggiore sia nel proprio elettorato, sia in quello appena al di là del confine. Sinistro, ovviamente
.
(da “Huffingtonpost“)
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