MARONI: “VOGLIONO FARE FUORI IL PREMIER”… E POI SI CONSEGNA AI CARABINIERI
CONCLUSO IL VERTICE DELL’APERITIVO TRA BERLUSCONI E I DUE LEGHISTI BOSSI E TREMONTI: NON HANNO CONCLUSO NULLA, COME AL SOLITO…”PER ORA NIENTE ELEZIONI, AVANTI SENZA L’UDC”, BONFONCHIA BOSSI…MA L’UDC NON AVEVA MAI CHIESTO DI ENTRARE
La maggioranza va avanti così, senza l’Udc. Niente elezioni anticipate. E’ l’esito del vertice di Villa Campari, tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e lo stato maggiore leghista.
Esclusa la possibiltà di allargare la maggioranza ai centristi e almeno per il momento anche il ritorno alle urne.
”Si va avanti così – ha detto Bossi lasciando la villa – senza Casini e senza l’Udc per realizzare il programma”.
Ad una domanda dei cronisti su possibili elezioni anticipate Bossi ha risposto: ”no, al momento non si fa niente”.
In precedenza sui problemi del governo era intervenuto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, ospite del meeting di Cl a Rimini. ”Io non sono certo che si riesca a ricomporre la situazione politica”, ha detto Maroni, “credo anzi che ci sia un’operazione in corso per far fuori Berlusconi e dobbiamo capire come muoverci”.
“Non è un complotto – ha detto Maroni – ma un progetto che a me non piace, ma che è sostenuto da molti”. Il ministro dell’Interno ha ribadito la posizione sul Carroccio su un esecutivo diverso da quello attuale.
‘La Lega – ha aggiunto Maroni – la sua indicazione l’ha già data, se non c’è una maggioranza certificata, bisogna andare subito a nuove elezioni”.
La notizia di agenzia sull’esito del vertice, conferma quanto avevamo scritto sull’evolversi della crisi politica in atto nel centrodestra.
1) Berlusconi non vuole le elezioni, sia perchè se si dimette non è certo che si vada a votare, in quanto spetta al presidente Napolitano la gestione della crisi, sia perchè il Pdl è in caduta libera e non avrebbe la maggioranza al Senato, sia perchè se perde la corona rischia di doversi presentare ai processi.
2) Il suo tentativo di cercare il voto dell’Udc su particolari provvedimenti che gli stanno a cuore, ovvero solo il processo breve, in cambio del quoziente familiare, è stato stoppato dal duo leghista Bossi e Tremonti.
In realtà era solo un’ipotesi del premier, in quanto Casini non si era mai dichiarato disponibile.
3) La Lega vuole votare per far fuori Berlusconi, al di là delle belle parole di solidarietà , ma Silvio ha mangiato la foglia.
Senza maggioranza al Senato si andrebbe a un governo tecnico con Tremonti premier, prestanome leghista.
Le parole di Maroni sembrano quelle del killer che nasconde la pistola sotto l’ascella: conferma che esiste un “progetto per far fuori il premier”, ma non fa i nomi perchè rischierebbe di dover consegnarsi subito ai carabinieri insieme a Bossi e Tremonti.
4) Appare evidente che si va avanti nel disperato tentativo di acquisire qualche parlamentare, sbagliando i conti, perchè sarà Fini ad aumentare le truppe tra i forzisti, stanchi di essere i servi della Lega.
Con la prospettiva di perdere almeno 60 deputati, sai con quanto piacere i pidiellini, oggi fedeli al premier per convenienza, andrebbero volentieri al voto. Pare che D’Alema abbia confermato che anche al Senato ci siano già i numeri per un governo tecnico che scongiurerebbe le votazioni.
Morale finale: per aver tradito il programma elettorale, per aver pensato solo alle leggi ad personam e per non aver dato retta alle osservazioni di Fini, ora il Pdl è in piena emergenza sanitaria.
Ma se Silvio ha la polmonite, Umberto ha già una bella bronchite.
Però gli antibiotici li ha in tasca solo Fini e a lui dovranno rivolgersi per evitare il trapasso.
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