MATTEOLI “SPEGNE” LE FIAMME…GIALLE: “NEI CONTROLLI AGLI YACHT CI VUOLE BUONSENSO”
LA NUOVA TEORIA DI MATTEOLI: “TROPPA AGGRESSIVITA’ NEI CONTROLLI FA SCAPPARE I DIPORTISTI”… AL SALONE NAUTICO DI GENOVA, IL MINISTRO FA UNA GAFFE DAVANTI AGLI UOMINI DELLA G.D.F.: PER IL GOVERNO IL PROBLEMA SONO GLI EVASORI O I FINANZIERI?
Sbarcato dalla motovedetta della Capitaneria di Porto, il ministro Matteoli ha ricevuto gli onori militari passando stancamente in rassegna (con “il Giornale” sottobraccio, forse non sapeva dove posarlo) le truppe della Marina e quindi si è diretto a inaugurare ufficialmente il 50° Salone Nautico di Genova.
Mentre fuori manifestavano un po’ tutti (dagli autisti del servizio pubblico ai sindacato delle forze dell’ordine, fino ai dipendenti del Teatro dell’Opera), per mantenere “caldo” il clima, il ministro ha pensato bene di prendere finalmente posizione sullo scandalo dell’evasione fiscale relativa ai maxi-yacht, valutata intorno a 1 miliardo di euro l’anno.
Per la gioia dei vip che intestano le loro navi a società di noleggio alle isole Cayman ecco le parole del ministro: “In alcuni porti questa estate la Guardia di Finanza si è mossa con una aggressività tale che ha rischiato di fare scappare i diportisti. Devono continuare a fare il loro dovere, ma con un minimo di buon senso che in alcuni casi non c’è stato”.
E pensare che gli uomini della GdF erano pure presenti con uno stand e si aspettavano di ottenere un plauso per il grande lavoro svolto e il relativo recupero dell’Iva evasa.
Invece che i complimenti per i 200 milioni di euro recuperati, invece che la solidarietà dopo mesi di attacchi e di pressioni fortissime che alcuni proprietari di yacht avevano cercato di esercitare per fermare i controlli, si sono sentiti pure rampognare dal ministro.
Insomma la Finanza è colpevole di aver fatto rispettare la legge perchè così facendo ha messo in fuga qualche yacht che batte illegalmente la bandiera di un paradiso fiscale.
Non a caso l’intervento di Matteoli ha riscosso gli applausi dei produttori di yacht presenti, mentre con i vertici delle Fiamme Gialle è sceso il gelo.
Solo più tardi, di fronte al rischio di un incidente diplomatico, Matteoli precisava che aveva inteso riferirsi a “singoli episodi” che non mettono in discussione “la fiducia e la considerazione per l’insostituibile lavoro dei finanzieri”.
Ma ormai la frittata era fatta.
Insomma, nonostante i finanzieri abbiano solo fatto il proprio dovere, la fiducia del governo verso le Fiamme Gialle è intatta.
L’importante è che Matteoli sia riuscito, dopo la sua pseudoriforma dei porti che ha scontentato tutti, a perdere anche il consenso degli uomini della Finanza che da domani cercheranno di usare il “buonsenso”.
Quello che manca al ministro, per capirci.
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