MELONI VERGOGNATI: AYLAN NON AVEVA NE’ ROLEX NE’ ATTICO A NEW YORK
LE MAGLIETTE ROSSE SONO IL SIMBOLO DEI BAMBINI MORTI FUGGENDO DA GUERRE E MISERIA: IRRIDERLI E’ DA DISCARICA DELL’ODIO
Lui si chiamava Aylan, il suo corpicino fu ritrovato davanti alla spiaggia di Bodrum, paradiso turistico della Turchia.
Aveva ancora la maglietta rossa – la stessa maglietta rossa simbolo dei bambini annegati – e i pantaloncini scuri, le scarpe allacciate.
La foto di quel bimbo morto è diventato simbolo della tragedia dei migranti.
Lui curdo-siriano era fuggito da Kobane, la città martire che a un caro prezzo di sangue e distruzione si era difesa dall’assedio dello Stato Islamico.
Pochi giorni fa, in un Mediterraneo ‘liberato’ dalle Ong e lasciato alla mercè dell’inefficace (per non dire altro) Guardia Costiera libica sono affogati altri tre bambini. Anche loro con le magliette rosse.
Erano yemeniti. Quel paese dilaniato dalla guerra che si combatte anche con armi fabbricare in Italia.
Questi bambini non hanno mai saputo cosa cose fosse la ‘pacchia’. Non sono mai andati in ‘crociera’.
Non avevano Rolex o attici a New York. Fuggivano dalle guerre che si combattono anche grazie alle responsabilità dell’Occidente ricco, calcolatore e mercante di armi.
Che Giorgia Meloni irrida le magliette rosse (iniziativa lanciata da Libera di don Ciotti) presentandole come il simbolo dei radical chic e parlando di Rolex e attici a New York per spostare il discorso dimostra solo in quale abisso sia finita l’etica in una classe politica cinica che volutamente vuole oscurare le tragedie di chi muore fuggendo dalla disperazione.
Ayalan e i bambini yemeniti non avevano un attico a New York.
Non avevano nemmeno una casa sicura in cui vivere con un briciolo di dignità .
Per questo sono morti annegati.
Mentre i razzisti guardano altrove e hanno seppellito da tempo l’umanità sotto le discariche dell’odio
(da Globalist)
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