MINNITI E RENZI, DUE PAROLAI CHE NON HANNO IL CORAGGIO DI FARE QUELLO VA FATTO
UNO PENSA SOLO AI RIMPATRI, A COLPIRE CHI SI SACRIFICA PER SALVARE ESSERI UMANI E A ELARGIRE SOLDI A UNA ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, L’ALTRO MINACCIA DA MESI RITORSIONI CHE NON SI VEDONO
A Tallin, inutile girarci intorno, si è consumato l’ultimo atto dell’Unione europea, essendone venuti meno i principi fondanti di solidarietà tra i popoli continentali.
Hanno gettato la maschera anche quei sedicenti europeisti alla Macron che, raccolti i voti degli anti-xenofobi, pensano poi di governare mutuandone la retorica populista.
Ma, al di là delle posizioni prevedibili e scontate degli esponenti degli egoismi dei popoli “ricchi” di fronte al dramma dei “poveri” che sfuggono da guerre e persecuzioni, induce a disgusto che, su proposta italiana del “poliziotto mancato” Minniti, si sia deciso di penalizzare le Ong, ovvero chi evita che i profughi affoghino, per favorire, con l’ennesimo sputtanamento di quattrini, chi specula su di loro, ovvero quell’associazione a delinquere che è la Guardia costiera libica (come da prove fornite da Amnesty International).
L’Italia rimane con il cerino in mano, come avevamo previsto e con un governo che parla ancora di “mediazioni”, “fermezza” e “valutazioni”, senza sapere che fare.
La strada maestra era semplice.
1) L’Italia a Tallin avrebbe dovuto porre solo una breve domanda: “Nell’estate del 2015 avete firmato un impegno a ricollocare nei 27 Paesi Ue 160.000 richiedenti asilo entro settembre 2017, di cui 40.000 dall’Italia. Avete una settimana di tempo per farci sapere quando possiamo mandarvi i 34.000 profughi che ancora sono nel nostro Paese”
2) Scaduti i sette giorni, visto che gli altri Stati non rispettano gli accordi sottoscritti, ci riteniamo liberi di non riconoscere più alcun trattato
3) Di conseguenza cessano i versamenti italiani alla Ue (differenza di 4 miliardi in negativo tra quanto versiamo e quanto riceviamo, a differenza della Polonia con attivo di 20 miliardi o Ungheria con attivo di 6)
4) Non partecipiamo più ad alcuna riunione, se non a quelle in cui faremo valere il diritto di veto su qualsiasi decisione che preveda l’unanimità
5) Continuiamo le operazioni di soccorso con l nostra Guardia costiera, come ai tempi di Mare nostrum, nessun coordinamento con altre unità navali militari Ue, solo con Ong
6) Contestualmente ai richiedenti asilo verrà richiesto quale destinazione finale intendono raggiungere: solo per quelli che indicheranno il nostro Paese sarà aperta la pratica, gli altri verranno indirizzati ai confini di Francia, Svizzera, Austria e Slovenia per proseguire il loro viaggio.
7) Chi riuscirà a oltrepassare il confine con mezzi propri non potrà piu’ essere “rispedito” in Italia. Non accetteremo, ad es., che le autorità francesi ritornino in Italia un profugo fermato a Nizza. A tal fine ogni tentativo sarà bloccato militarmente al confine . Finisce il giochetto di ricollocare in Italia 30.000 richiedenti asilo negli ultimi 12 mesi attuato da Francia, Svizzera e Austria. In pochi mesi diverse decine di migliaia di profughi lasceranno la penisola per il Nord Europa e si dimezzerà la pressione sul nostro Paese.
Queste sono misure reali da attuare senza neanche preavviso: se poi il Macron di turno ha qualcosa da dire, venga pure in Italia che gli spieghiamo cosa vuol dire “liberte’, egalite’ e fraternite'”.
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