MINZOLINI PERDE NON SOLO ASCOLTI, MA ANCHE LE CAUSE: REINTEGRATA LA FERRARIO, VITTIMA DI “DISCRIMINAZIONE POLITICA”
ACCOLTO IL RICORSO DELLA GIORNALISTA, PUNITA PER ESSERSI OPPOSTA ALLA LINEA EDITORIALE DEL DIRETTORISSIMO…IL TRIBUNALE DEL LAVORO NE ORDINA IL REINTEGRO COME CONDUTTRICE DEL TG1 E INVIATA SPECIALE… SCODINZOLINI SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI
Il tribunale di Roma sezione lavoro, giudice Marrocco, accogliendo il ricorso in via d’urgenza della giornalista Tiziana Ferrario (assistita dagli avvocati Domenico e Giovanni Nicola D’Amati), ha ordinato alla Rai di reintegrare la giornalista nelle mansioni di conduttrice del Tg1 delle 20 e di inviata speciale per grandi eventi.
Il giudice ha ravvisato nella rimozione di Tiziana Ferrario dell’incarico di conduttrice del tg della rete ammiraglia una “grave lesione della sua professionalità per motivi di discriminazione politica a seguito dell’opposizione della stessa giornalista alla linea editoriale del direttore Augusto Minzolini.
Secondo il giudice Marrocco, “i provvedimenti che hanno riguardato la Ferrario sono stati adottati in contiguità temporale con la manifestazione, da parte della lavoratrice, del dissenso alla linea editoriale impressa al telegiornale dal nuovo direttore, con l’adesione da parte sua alla protesta sollevata dal cdr e diretta a far applicare nel tg i principi di completezza e pluralismo nell’informazione e, infine, con la mancata sottoscrizione da parte della stessa del documento di censura al cdr il 4 marzo scorso”.
E ancora nella motivazione si legge che detti provvedimenti “sono stati antitetici rispetto a quelli adottati nei confronti dei colleghi di redazione che non avevano posto in essere le suddette condotte”.
In particolare, “in merito alla rimozione dell’incarico di conduzione del Tg1, dichiaratamente collegata dal direttore del telegiornale all’intento di ringiovanire i volti del tg, risulta in atti che identica decisione non ha coinvolto due giornalisti in sostanza coetanei della ricorrente (Petruni e Romita), i quali, di contro, avevano sottoscritto il documento 4 marzo 2010 di sostegno alla linea editoriale”.
Da qui l’ordine impartito alla Rai, che dovrà pagare anche le spese di giudizio, di restituire la conduzione del Tg1 delle 20 alla Ferrario oltre alla mansione di inviata speciale per i grandi eventi.
“Da parte mia c’è grande soddisfazione perchè è stata riconosciuta un’ingiustizia professionale”. Così commenta la sentenza la diretta interessata.
“Voglio condividere questa soddisfazione – continua la Ferrario – con gli altri colleghi che si trovano nella stessa situazione, i primi che ho chiamato appena ho avuto questa notizia”.
“E’ stato affermato un principio fondamentale, vale a dire che la legge non dà il diritto a nessun direttore di emarginare i colleghi che non sono d’accordo con lui e che tutti devono concorre alla buona riuscita di un telegiornale, soprattutto se si tratta del servizio pubblico”.
Secondo Minzolini invece “la decisione del giudice è assurda perchè interviene in decisioni di fatto del direttore: quello che è normale negli altri Paesi, qui non lo è e resta il concetto che un ruolo rimane acquisito…”.
Forse negli altri Paesi esistono dei direttori di Tg che, oltre a non far perdere ascolti, non prendono ordine dai palazzi del potere e non spendono 80.000 euro di spese di rappresentanza.
Oltre a non censurare i servizi.
Solo una pseudo destra di accattoni poteva designare un direttore di questo genere a Rai 1 per rimediare simili figure.
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