MONTA LA RABBIA DEL POPOLO DELLE PARTITA IVA: “DALLA LEGA SOLO PROMESSE”
SI MOLTIPLICANO LE INIZIATIVE DEGLI IMPRENDITORI DEL NORD DELUSI PER LE DIFFICOLTA’ DI ACCESSO AL CREDITO E IL FISCO PESANTE….A RISCHIO ASTENSIONI IL BACINO ELETTORALE DEL CENTRODESTRA….”TANTE PAROLE E NIENTE FATTI”, CORRE LA PROTESTA DA TORINO A VARESE, DA BERGAMO A TREVISO
Accade che i vicini di casa francesi incassino il taglio di Irap locale che dovrebbe portare a un alleggerimento di imposta del 30% per le piccole imprese commerciali.
Nella vicina Germania, la Merkel, dopo il trionfo del partito liberale anti-tasse, pensa a un ridimensionamento della pressione fiscale.
In Italia invece avviene che sale il “fronte dell’incazzatura” e si sta allargando con conseguenze imprevedibili. Si moltiplicano assemblee, petizioni e ora siamo pure allo sciopero della fame: il tutto ad opera di piccoli e medi imprenditori e liberi professionisti, il principale bacino elettorale del centrodestra al nord.
Stanchi di aspettare, ascoltare spiegazioni e assicurazioni per il futuro. Chiedono due cose principalmente: maggiore accesso al credito e riduzione delle tasse, come era stato loro promesso.
A Torino è nato “Imprese Che Resistono” definitosi “gruppo spontaneo di Piemonte e Nord Ovest”, ma che si sta estendendo in altre regioni: si parla di 1.000 imprenditori che hanno già aderito. Prima iniziativa clamorosa, uno sciopero della fame per protesta contro il “tante parole e niente fatti”.
Pochi giorni fa c’e’ stata una assemblea a Vergiate dove sono confluiti rappresentanti degli artigiani di Varese e Bergamo per un incontro con Bossi e Tremonti.
Hanno osservato che le banche non danno credito, allora tanto valeva darli da gestire a loro gli 8 miliardi di Tremonti Bond, visto che le banche non prestano soldi.
Peccato che siano solo figurativi quegli otto miliardi, una garanzia, non denaro liquido.
Il gioco comincia a essere scoperto e l’Associazione Artigiani di Varese ha definito “risposte evasive” quelle ricevute da Bossi e Tremonti nell’assemblea di Vergiate.
Il direttore di Assoartigiani di Bergamo non nasconde che “quella dell’astensionismo elettorale è ormai più di una tentazione”. Tira brutta aria per il governo anche sulle acque del Lago di Garda dove si è riunito Conprofessionisti, sindacato dei liberi professionisti.
Con un calo del 30% del giro di affari hanno chiesto l’estensione degli ammortizzatori sociali ai loro dipendenti, l’allargamento delle agevolazioni previste dalla Tremonti ter e l’estensione della moratoria del credito bancario, prevista solo per le imprese.
La protesta si è estesa persino nella leghista Treviso tra tasse alte, burocrazia soffocante e fatturati che calano. Qua la protesta è soprattutto indirizzata alla “commissione del massimo scoperto”: ora le banche lo chiamano “commissione sull’accordato” e non è cambiato nulla, nonostante le promesse del governo.
Commenta il presidente di Confartigianato di Treviso: “Bloccano gli enti locali virtuosi con la scusa del Patto di Stabilità e non si riesce a far partire non dico le grandi opere, ma nemmeno le piccole”.
Il malessere è in ascesa verticale e segna brutto tempo in vista al Nord: il partito del non voto qua rischia di fare molti proseliti proprio tra le truppe fedeli.
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