MONTECITORIO BY NIGHT
LA BADANTE BOSCHI PORTA IL CAFFE’ A RENZI
È notte ed è già San Valentino. Nell’aula vuota di Montecitorio, dopo le urla e le botte, Maria Elena Boschi è sola ai banchi del governo.
Si vota fino alle due e quarantacinque. La ministra delle Riforme è stanca, ha il volto pallido come la giacca.
La solitudine è un cioccolatino da scartare e da mordere con dolcezza. Dopo un po’ però arriva lui. Il premier. Renzi. “Matteo”, semplicemente.
La seconda notte a Montecitorio del presidente del Consiglio.
Durante la prima, tra giovedì e venerdì, c’è stata la baraonda delle opposizioni, poi finite sull’Aventino. E “Matteo” dapprima minaccia l’azzurra Bergamini, “se non votate le riforme si va al voto anticipato”, poi va a sedersi accanto a “Maria Elena”. Lei è premurosa. Il premier vuole un caffè. E la ministra provvede.
Il premier vuole un caricabatteria per lo smartphone. E la ministra provvede, ancora una volta.
Il rapporto tra Renzi e i suoi ministri è stato spesso descritto come “dispotico”, senza tolleranza per le opinioni altrui. Con la Boschi è diverso.
Gli ordini, le richieste diventano sussurri mai gridati, mai imposti. La ministra è una badante contenta di prendersi cura del suo premier.
Da soli al banco, i due attendono l’alba di San Valentino. È l’immagine di una riforma che nasce come il sole.
Renzi e la Boschi sono il papà e la mamma della nuova Costituzione. Due teste e un monocameralismo. Il renzismo è questo.
Solo il berlusconismo può evocare precedenti simili. Ai tempi del montismo, per esempio, la Cancellieri non avrebbe mai scartato un cioccolatino, aspettando il Professore dal loden verde.
L’ex Cavaliere, secondo la leggenda di Palazzo Grazioli, il caffè se lo faceva portare da Angelino Alfano, maggiordomo politico poi scissionista nel momento del dolore più grande, quello della decadenza di Silvio.
In ogni caso, per i capi carismatici, per gli uomini soli al comando, funziona sempre così.
Tra la richiesta di un caffè e quella di un provvedimento legislativo il confine è sottilissimo.
Spesso non c’è. In fondo, ai suoi parlamentari, Renzi ha chiesto di approvarsi da soli le riforme della Costituzione come se fosse proprio un caffè da bere durante la notte, con la ministra prediletta accanto.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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