MOTO D’ACQUA POLIZIA PER FIGLIO SALVINI, AVVIATO PROCEDIMENTO DISCIPLINARE NEI CONFRONTI DELL’AGENTE
SAREBBE INTERESSANTE CHIEDERGLI SE L’HA FATTO PERCHE’ QUALCUNO GLIELO HA CHIESTO, MA TUTTO FINIRA’ ALL’ITALIANA, COME SEMPRE
Avrebbe voluto farci credere che era tutto a posto, che non c’era niente di male col fatto che suo figlio si fosse fatto un giretto sulla moto d’acqua della polizia.
Un capriccio da poco, una strumentalizzazione politica dei giornali. Salvini allora dovrebbe spiegare per quale motivo nei confronti del poliziotto che ha fatto fare la gitarella a suo figlio è stato aperto un procedimento disciplinare.
Da quello che emerge (gira un audio tra gli addetti ai lavori) mentre il il Vicario propende per la linea dura, il Questore vorrebbe appianare tutto senza troppi strappi.
Non è stata fatta ancora nessuna proposta di sanzione e l’agente in questione, nel caso, avrà dieci giorni di tempo per fare ricorso.
Se qualcosa da questa storia c’è da imparare, è che alla fine i nodi vengono al pettine. Salvini pensava che la polizia fosse roba sua. Che impedire a un giornalista di documentare un illecito fosse una competenza delle sue guardie del corpo.
Che fosse giusto e legittimo tenere una conferenza stampa dal Papeete per giustificare la sua condotta irresponsabile di ministro (e di papà , visto che ci siamo).
La sua arroganza ha deteminato una situazione che è costata a un agente di polizia una procedura disciplinare.
(da agenzie)
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