NAPOLI, PER FERMARE I KALASHNIKOV LO STATO MANDA APPENA 50 UOMINI
SANGUE NELLE STRADE, ESECUZIONI, ARMI IN MANO A GIOVANI CAMORRISTI: L’ASSENZA DELLO STATO NELLA BAGHDAD D’ITALIA
A Napoli la paura cresce a colpi di kalashnikov. Armi spesso in mano ai giovanissimi. L’eco delle pallottole è forte, oggi arriva quello della politica: le settimane di sangue si susseguono e il terrore per un escalation di violenza, targata camorra, va fermata sul nascere.
“Non serve l’esercito, ma più uomini in divisa sì” dice il sindaco De Magistris uscendo dal Comitato di Sicurezza.
Alfano lo accontenta: a Napoli arriveranno 50 uomini, “siamo al fianco dei tanti cittadini onesti che possono e devono contare sullo Stato a difesa della legalità e nella lotta alla criminalità . Intendiamo rafforzare ulteriormente la presenza delle Istituzioni sul territorio napoletano” chiosa il ministro.
L’“ordinarietà ” napoletana sta diventando preoccupante e l’appello del primo cittadino al governo arriva dopo una lunga scia di criminalità e di sangue.
Si va dallo stadio, dove Cantone avverte che “l’organizzazione delle curve è in mano ai clan”, alla strada, dove nelle ultime 12 ore si registrano tre sparatorie.
Per De Magistris preoccupa soprattutto “l’aggressività e la violenza di queste bande di minorenni. In molte zone è venuto meno il potere da parte delle famiglie camorristiche: ma a questo corrisponde anche il dilagare di una violenza spietata tra clan e bande formate da giovani per il controllo del territorio” dice l’ex magistrato ricordando però che “Napoli non è la prima per reati”.
Rione Sanità , Rione Traiano, Soccavo: si spara ovunque.
Due giorni fa in una sola notte due omicidi: quello di un ragazzo di 17 anni, Gennaro Cesarano, detto Genny – ucciso davanti a una chiesa e che sarebbe stato proprio l’obiettivo dei sicari (questa la pista della Questura); e poi quello di Pasquale Ceraso ammazzato a furia di pallottole nel rione Sanità , zona che il presidente di zona Giuliana Di Sarno è arrivata perfino a definire come “Baghdad. È ora che tutti ne prendano coscienza”.
Altre chiamate, altri bossoli. Questa mattina gli agenti della polizia nel Rione Traiano hanno trovato a terra 21 bossoli di kalashnikov, un proiettile inesploso e “vari frammenti di ogiva” scrive il Mattino.
Stesse scene si erano verificate nei giorni scorsi.
Una granata inesplosa l’hanno invece recuperata in un garage di via dell’Epomeo e poi è stata fatta brillare.
Un’emergenza criminale che segue di pochi giorni l’omicidio di Castello di Cisterna, dove l'”eroe” ucraino Anatolij Korol è stato trivellato per aver tentato di sventare una rapina in un supermarket.
Morto ammazzato da due ragazzi, Marco Di Lorenzo, 32 anni, e Gianluca Ianuale, 20, detto Gemellino, eredi del boss di rione Cisternina.
“Non è Baghdad ma dobbiamo agire – continua De Magistris – siamo preoccupati ma con la giusta concentrazione che la Napoli migliore, che si sta riscattando, vincerà “. “Ci vuole lo Stato – echeggia Michela Rostan, deputata Pd – che al premier Renzi chiede di considerare Napoli “la terza città d’Italia, una priorità nazionale e assoluta”.
Richiesta a cui risponde, come Stato, il prefetto Gerarda Maria Pantalone: “Sicuramente avremo dei rinforzi che ci saranno inviati (50 uomini dice Alfano, ndr). Il territorio del rione Traiano e Soccavo saranno presidiati h24 e lo stesso discorso vale anche per la Sanità “.
Il prefetto ha specificato che “per rinforzi intendiamo polizia e carabinieri”. Sperando che nel frattempo non si contino altri bossoli e altri morti.
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