NO AI DIVIETI DI ACCESSO NELLE SPIAGGE LIGURI: ARRIVA L’ALT DEL PREFETTO
ILLECITO LIMITARE L’ACCESSO AI LITORALI PIU’ FREQUENTATI
La Liguria si “arrende” al turismo di massa. È una resa condizionata, ma tramonta l’ipotesi delle spiagge libere a numero chiuso, evocata dai sindaci di Alassio e Laigueglia per arginare il fenomeno dei turisti mordi e fuggi che intasano le strade con i pullman, occupano le spiagge e lasciano pochissimi euro sul territorio.
Non esistono norme che possano impedire a qualcuno di frequentare un luogo pubblico. Ma i sindaci hanno a disposizione un’altra arma: le ordinanze sul decoro che potranno impedire i comportamenti molesti.
La posizione della Prefettura di Savona, emersa nel corso del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, distingue infatti due tipologie di possibili interventi dei sindaci.
«Abbiamo affrontato il fenomeno dei flussi turistici su Alassio e Laigueglia — conferma il prefetto, Giorgio Manari — Abbiamo posto l’attenzione sulla sicurezza viaria degli utenti, con controlli che verranno potenziati nei fine settimana. Sulla vicenda delle ordinanze, i sindaci possono disciplinare l’aspetto comportamentale, con ordinanze che vietino l’ingresso in spiaggia di fornelli, tende o l’abbandono di bottiglie di vetro».
Altro discorso è l’imposizione del numero chiuso sulle spiagge libere. O le chiusure notturne, ipotesi rientrata ancora prima che venisse discussa.
In realtà se le spiagge “libere” fossero in percentuale maggiore rispetto a quelle lottizzate dai privati, il problema non esisterebbe. Si è voluta perseguire una politica di “concessioni” ai privati che ha depauperato la superficie di spiaggia destinata al “bagno libero” e ora se ne pagano le conseguenze.
E le stesse amministrazioni che hanno fatto ponti d’oro ai privati ora si lamentano se tanti cittadini che non possono permettersi le strutture private “premono” per far valere il loro diritto al bagnasciuga.
(da agenzie)
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