“NO PINOTTI, NO PARTY”. SULLA STAMPA CITTADINA SCOPPIA IL CASO PINOTTI: 50 CANDELINE CON CONTESTAZIONE FLI, STASERA I FUTURISTI DAVANTI A VILLA ROSETTA
“NO PINOTTI, NO PARTY: ALLA CENA VIP DELLA SENATRICE PD, IL PARTITO DI FINI PORTERA’ PRECARIE, DISOCCUPATI, IMMIGRATI, CLOCHARD”… LA BASE PD IN SUBBUGLIO VERSO QUESTA OSTENTAZIONE DEL LUSSO QUANDO TANTE FAMIGLIE GENOVESI NON ARRIVANO A FINE MESE
Il ricevimento che si terrà stasera nella lussuosa cornice di villa Rosetta, a Mulinetti, in occasione del 50° compleanno della senatrice Pd Roberta Pinotti rischia di essere rovinata da una contestazione al grido, mutuato dal famoso spot del “Martini”in cui il bel George Cloney è protagonista, “No Pinotti, no party”.
A contestarla con tanto di volantino le donne di Futuro e Libertà , capeggiate da Paola Del Guercio, pasionaria del comitato contro la chiusura dell’ospedale di Recco.
L’attacco alla Pinotti non può senza dubbio dirsi giocato in punta di fioretto.
Il comunicato diffuso da Fli dice testualmente: “Mentre il numero delle donne disoccupate raggiunge percentuali da record, la senatrice spende 30.000 euro per fare festa. Non sarà propriamente una cena per pochi intimi e neanche una festa tra cassa integrati. Non sarà rivolta ai giovani precari o alle donne disoccupate che spesso cita nei suoi interventi politici. Non avrà come location la sala Chianata del porto o le aziende in crisi del Poente genovese”.
“Distribuiremo un volantino davanti a Villa Rosetta – spiega Paola Del Guercio – per ricordare agli invitati e alla senatrice che sono davvero poche le donne che possono permettersi una festa del genere. Certamente non sono le casseintegrate, le disoccupate e le precarie che la senatrice dice di voler rappresentare”.
E la Del Guercio previene anche la giustificazione che si tratta di una festa privata cercando di terremotare la base elettorale della Pinotti: “Fermo restando che ognuno è libero di impegnare le cifre che vuole e può, sarebbe interessante conoscere il parere della base elettorale del Pd che rincorre il voto dei ceti popolari e di tante famiglie che non arrivano alla fine del mese”.
La Del Guercio fa i conti della festa: 100 euro a invitato per 250-300 invitati danno un costo complessivo di 30.000.
“Sono questi i vezzi e le abitudini della casta politica di riferimento? In momenti come questi è opportuno far veicolare un messaggio di opulenza e di sprechi che rappresenta uno schiaffo per tanti genovesi indigenti? Che città vogliono rappresentare ala Pinotti e il Pd?” si chiede l’esponente di Futuro e Libertà che conclude: “Porterò a volantinare con me un clochard, una ragazza madre,un immigrato, disoccupate e precarie”.
La Pinotti replica: “Trovo che questa iniziativa incivile rappresenti l’imbarbarimento a cui è giunta una certa parte politica in cui non mi riconosco. La festa è il regalo di mio marito per i miei 50 anni e mi ha assicurato che spenderà meno di 5.000 euro e comunque si tratta di un ricevimento privato. Valuterò se ci sono gli estremi per la querela. Gli invitati mi risulta siano 155 (quindi il costo pro capite sarebbe di appena 30 euro per una cena di lusso in una location esclusiva n.d.r. )”
E’ amareggiata Roberta Pinotti e se quella festa doveva essere l’inizio di una possibile campagna per le primarie qualcuno è riuscito a rovinarne l’effetto.
E Marta Vincenzi ovviamente ringrazia.
Paolo De Totero
(da “Il Corriere Mercantile“)
Leave a Reply