NOMINE TG RAI: ORFEO AL TG1, IDA COLUCCI AL TG2 E LUCA MAZZA’ AL TG3
“NORMALIZZAZIONE RENZIANA”: INSORGONO LE OPPOSIZIONI
Tutti interni, un paio di conferme: arrivano i direttori dei tg Rai dell’era renziana.
Il d-day è giovedì perchè alla fine il direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto, ha deciso che era giusto fare un atto di “galanteria istituzionale” verso il Parlamento ed evitare di presentarsi domani sera in Vigilanza con il pacchetto chiuso e votato.
E così domani mattina il consiglio di amministrazione si riunirà , ma per discutere del piano delle news di Carlo Verdelli, e per sentire dalla viva voce dei vertici i nomi. Con ogni probabilità gli stessi che circolano con insistenza ormai da ore.
Dunque, alla guida del Tg1 resta Mario Orfeo, a dirigere il Tg2 verrebbe promossa Ida Colucci mentre al posto di Bianca Berlinguer sarebbe stato scelto Luca Mazzà .
Lo stesso che, raccontano le cronache, lasciò Ballarò di cui era responsabile, proprio in dissenso con la linea politica di Massimo Giannini.
Inoltre, non proprio un amico dell’attuale direttore.
A Rai Parlamento sarebbe invece in arrivo Nicoletta Manzione, fortemente sponsorizzata dal presidente Monica Maggioni.
Conferma per Vincenzo Morgante – considerato vicino al presidente Mattarella — alla guida delle testate regionali.
L’opposizione parla di blitz renziano, effettuato in nome di una normalizzazione informativa il vista del referendum di ottobre.
“Renzi — tuona il capogruppo di Fi, Renato Brunetta – aveva detto ‘fuori i partiti dalla Rai’, e aveva ragione, ma forse voleva dire ‘fuori tutti gli altri partiti’, ma non il suo Pd”. L’accusa è quella di aver fatto mambassa di direttori, senza nemmeno aver provato a consultare gli altri partiti.
“Pensavamo — dice una fonte di centrodestra — che stop alla lottizzazione in Rai volesse dire altro. C’è un’area di almeno il 30% del Paese che non ha rappresentazione nella tv pubblica”.
La stessa nomina di Manzione a Tg Parlamento, al posto di Scipione Rossi, non viene considerata di ‘area’ in particolare dagli ex An.
Ma un inedito altolà arriva anche da Angelino Alfano. In tutta la partita, infatti, il governo si è ben guardato dal dire una parola, viste anche le accuse che gli sono piovute addosso.
Il ministro dell’Interno, invece, non soltanto parla ma lo fa anche in contrasto con il governo, per difendere Marcello Masi, direttore uscente del Tg2. Il leader di Ncd parla di “ingiusta punizione”. “Spero – aggiunge – non sia vero quello che leggo”, “il Tg2 ha ottimi ascolti, sul digitale lo sbarco è avvenuto molto bene, non c’è motivo alcuno per penalizzare”.
Parole che dai renziani vengono lette come uno “scivolone” fatto più ad uso e consumo interno del suo partito che altro.
Ida Colucci avrebbe infatti avuto il placet di Ncd ma viene considerata più espressione di Udc e Forza Italia.
Inizialmente — viene spiegato — Masi avrebbe dovuto essere spostato alla direzione dei radio giornali (che dovrebbe essere invece affidata ad Andrea Montanari) e, anche se alla fine per lui è in arrivo arrivare un incarico di prestigio come vice di Verdelli, Alfano avrebbe cercato di sottolineare — anche agli occhi dei suoi — di non essere piegato a una scelta che sembra nata tutta nel mondo renziano.
A questo punto, per le nomine, si attende la prova del fuoco del dibattito in Consiglio di amministrazione.
Carlo Freccero e i consiglieri di centrodestra, Arturo Diaconale e Antonio Mazzucca, sono pronti a votare contro.
“Noi — spiega il fondatore de ‘L’opinione’ — siamo contrari a questa accelerazione. Sarebbe stato molto meglio discutere di queste nomine a settembre”.
(da “Huffingtonpost”)
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