NON SONO PIU’ PADRONI A CASA LORO: IL DELIRIO DELLA SINDACO LEGHISTA DEL VERCELLESE CHE VUOLE MULTARE PRIVATI E ENTI RELIGIOSI CHE OSPITANO I PROFUGHI
IN UNO STATO CHE SI RISPETTI SAREBBE STATA COMMISSARIATA IN 24 ORE, MA IN ITALIA E’ APERTA SOLO LA CACCIA GROSSA ALLE ONG
Il piccolo comune di San Germano Vercellese, paese con poco più di 1800 abitanti, dice no ai profughi. E approva una delibera ridicola che prevede anche delle sanzioni per chi affitterà i propri immobili che vanno dai 150 euro ai 5 mila.
”Non accettiamo imposizioni dalla Prefettura o enti privati – sottolinea il primo cittadino leghista Michela Rosetta -. E siamo disposti a tutto per evitarle. Lo abbiamo così scritto in una delibera “.
In uno Stato normale la prima cittadina avrebbe già ricevuto la notifica del commissariamento, ma l’Italia non è un Paese normale e ognuno fa quello che gli pare, compreso approvare delibere illegittime, e restare al suo posto.
Perchè in base al principio “padroni a casa nostra”, alla sindaca leghista che vuole multare il privato o l’ente religioso per mere ragioni xenofobe andrebbe ricordato che A CASA MIA FACCIO ENTRARE CHI CAZZO MI PARE.
Nel delirio concettuale la sindaca si inventa che ” le spese non sono solo a carico dello Stato, ma anche dei privati” (appunto, a lei che gliene frega, visto che i locali sono dei privati e non costano un euro al Comune?).
Poi le solite balle xenofobe “la questione sicurezza andrebbe ad intaccare il nostro paese”, unite al fatto che “devo prevenire e combattere le paure dei cittadini, contro ogni avversa decisione presa dall’alto e non comprensibile o condivisibile dalle comunità locali”.
Magari potrebbe provare a organizzare un corso di recupero alla civilizzazione dei “paurosi” con relativa assistenza psichiatrica.
Finito lo spot leghista, a domanda: “ma se i privati non volessero accettare la sua imposizione?” ecco la risposta per non perdere la poltrona: ”Beh ci devono comunicare di voler aderire al bando almeno 15 giorni prima perchè i proprietari di immobili che affittano, ma non lo segnalano, rischiano sanzioni. Poi valuteremo…”
Non sia mai che qualcuno al Viminale si svegli e le indichi la porta…
(da agenzie)
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