OBBLIGO VACCINALE, SALVINI CONTRO DRAGHI, MA NELLA LEGA SEMPRE DI PIU’ STANNO CON IL PREMIER
GIORGETTI, ZAIA, FONTANA E FEDRIGA DISSENTONO: “BASTA STAR DIETRO A QUATTRO SCAPPATI DI CASA NO-VAX. IMPRENDITORI E COMMERCIANTI CI CHIEDONO DI POTER LAVORARE”
Le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa segnano il primo evidente strappo tra Salvini e governo: il premier si dice a favore dell’obbligo vaccinale e alla somministrazione della terza dose, oltre ad anticipare che il suo governo è orientato ad estendere il green pass. Prese di posizione nette che si scontrano con quanto auspicato pubblicamente dal leader leghista.
.Da parte del leader della Lega non arriva un commento diretto alla conferenza stampa di Draghi. In una nota di partito, però, si ribadisce la contrarietà all’obbligo vaccinale
Resta il fatto che il presidente del Consiglio non ha dato gran soddisfazione al capo leghista
L’altro problema con cui deve vedersela Salvini è che la sua posizione di lotta è guardata con una certa perplessità da un pezzo di Lega che conta: in primis il ministro Giancarlo Giorgetti, ma poi soprattutto i presidenti di Regione del nord, Luca Zaia, Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga.
Il nord, appunto: il più colpito dal Covid-19 e che si aggrappa ai vaccini per far ripartire l’economia a pieno regime. “Basta con lo star dietro alle menate di quattro scappati di casa no vax, imprenditori e commercianti ci chiedono di lavorare e per questo spingere sui vaccini, unico modo per uscire dall’epidemia, niente altro”, afferma a Repubblica una fonte leghista.
Ma il fronte leghista lombardo, cuore pulsante del leghismo vecchio e nuovo, è agitato anche dalla rivendicazione della propria vicinanza al mondo del neofascismo locale di Max Bastoni, storica figura del Carroccio milanese e legato a doppio filo a Lealtà e Azione. “Sono un antifascista, democratico e liberale”, la risposta di Fontana.
Oppure Gianmarco Senna, consigliere regionale che fa ticket con Annarosa Racca, la farmacista nominata capolista della Lega a Milano, anch’egli molto vicino a Salvini ma pure alla comunità ebraica: “Penso che se vogliamo rappresentare i ceti produttivi, se vogliamo competere con Pd e 5 Stelle sui temi oggi che stiamo al governo, il nostro spazio politico deve essere un altro e la verità è che stiamo andando proprio in questa direzione”.
(da agenzie)
Leave a Reply