ORA SI SCOPRE CHE LA TASI COSTA PIU’ DELLA VECCHIA IMU E CHE SI MANGIA IL 40% DEGLI 80 EURO PROMESSI DA RENZI
TRA TASI E ABOLIZIONE DELLA DETRAZIONE PER IL CONIUGE SI ARRIVERA’ A 100 EURO MENSILI IN MENO NELLE TASCHE DEGLI ITALIANI, SOLO PARZIALMENTE COPERTI DAGLI 80 PROMESSI DA RENZI
Il calcolo è presto fatto. Ottanta euro di bonus Irpef meno 35 euro di tasse uguale 45.
Questo quello che potrebbe restare al mese nelle tasche di chi riceverà quella che Matteo Renzi ha definito come una quattordicesima per chi guadagna meno di 25 mila euro lordi l’anno.
Una sottrazione colpa di una tassa sugli immobili (la Tasi), introdotta dal governo Letta, che rischia di rovinare la festa a molti.
Chi lo sostiene è la Uil in un Focus che fa i conti in tasca agli italiani.
Ecco i dettagli: “Le tasse si mangeranno nei prossimi otto mesi oltre il 40 per cento del bonus degli 80 euro previsti dal governo Renzi. Se con una mano – si legge – il contribuente beneficerà dell’aumento mensile con l’altra dovrà tirare fuori 35 euro in più al mese rispetto allo scorso anno tra l’introduzione della Tasi e le addizionali Irpef regionali.
Il focus della Uil prende in esame il lavoratore medio dipendente, quello insomma che beneficerà del bonus, che guadagna 18 mila euro lordi l’anno e ha una casa di proprietà in una zona semiperiferica.
Una condizione modesta che gli consente di entrare in pieno nel target del governo e di beneficiare del bonus che con ogni probabilità verrà esposto alle voracità dei Comuni molti dei quali stanno mettendo in atto aumenti della Tasi e addizionali e delle Regioni che sono costrette a ricorrere al rincaro delle aliquote.
E dunque calcolando la spesa sull’intero anno si scopre che il lavoratore dipendente medio si troverà in tasca 640 euro in più ai quali però dovrà sottrarre 278 euro (Tasi più addizionali comunali Irpef) per un totale di 362 euro.
Ciò significa la riduzione al 56% dei benefici.
Il guadagno in busta paga, dunque, si dimezza.
Se poi consideriamo che 65 euro verranno decurtati dalla mancata detrazione per il coniuge a carico, i 45 euro rimasti (degli 80 promessi da Renzi) diventeranno un – 20 euro.
Senza considerare tutti gli aumenti dei generi di prima necessità …
Insomma una presa per i fondelli.
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