ORBAN ESPELLE DAL PARTITO L’EUROPARLAMENTARE DEI FESTINI GAY PERCHE’ “HA VIOLATO IL LOCKDOWN”, MA LA CENSURA STAVOLTA NON HA FUNZIONATO
GRAZIE A SITI INDIPENDENTI GLI UNGHERESI SONO VENUTI A CONOSCENZA DELLO SCANDALO E ORBAN SI BLINDA NEL PALAZZO
Alla fine in serata questo mercoledà si è dovuto esprimere e muovere Viktor Orbà¡n in persona:: “Jozsef Szà¡jer ha commesso atti inaccettabili e incompatibili con i valori del nostro partito”, ha detto in una breve dichiarazione rilasciata dai suoi portavoce e riportata dalle agenzie.
Ha dovuto muoversi per parare il colpo d’immagine dell’eurodeputato amante dei festini Lgbtq contrastante con la dura politica omofoba della maggioranza di governo, perchè censura e controllo sui media non hanno funzonato.
L’opinione pubblica ungherese è stata ampiamente informata dell’orgia-scandalo ma solo dai pochi media indipendenti: i siti Internet osteggiati da autorità e oligarchi e agenzia di distribuzione della pubblicità , quali Telex.hu, 444.hu e 24.hu, e soprattutto dal canale ungherese della tv privata tedesca Rtl, di proprietà dell’autorevole gruppo editoriale globale Bertelsmann, e da Blikk, quotidiano popolare controllato da Springer, massima editoriale tedesca.
L’agenzia di stampa ufficiale ungherese Mti (Magyar Tà¡virati Irà³da), radio e tv pubbliche e i media filogovernativi o controllati da oligarchi che appoggiano il premier, hanno taciuto dell’orgia e hanno dato solo la notizia che Szà¡jer aveva dichiarato di dimettersi, con effetto dal primo gennaio, per aver violato il lockdown belga.
Nelle prossime ore ci si aspetta che le opposizioni europeiste pongano chiare questioni alla maggioranza.
Nel frattempo, da quando i siti indipendenti e RTL hanno divulgato i fatti, la polizia ha eretto un cordone-barriera di isolamento che tiene chiunque a 50 metri di distanza dall’edificio-castello che Orbà¡n si è fatto costruire e dove abita e governa, dice al telefono un’autorevolissima fonte, Kà¡roly Và¶rà¶s, ultimo direttore del quotidiano Nèpszabadsà¡g, il quale dopo il 1989 da organo del Pc gorbacioviano divenne massimo giornale liberal di proprietà dell’editoriale svizzera Ringier.
Il governo ha distrutto il Nèpszabadsà¡g prima riducendogli al minimo la pubblicità distribuitagli, poi facendolo acquistare da oligarchi che lo hanno subito chiuso.
Con imbarazzo il ministro degli Esteri Pètèr Szàjjà¡rtà³, responsabile delle informazioni confidenziali per l’esecutivo, ha ammesso parlando con un media indipendente di aver saputo del casoi Szà¡jer (avvenuto venerdì) solo leggendo i media stamane mercoledì.
Riunioni tra Orbà¡n e i suoi massimi collaboratori sarebbero in corso. È un colpo per il piຠcapo dell’esecutivo sovranista mentre egli e i suoi seguaci celebrano il suo record di premier magiaro più a lungo al potere nella storia moderna: 14 anni e 145 giorni, sommando il suo primo governo (1998-2002) e il ritorno al potere nell’aprile 2010, fino a oggi.
Ecco le dichiarazioni rese a caldo stamane a domande di media indipendenti da tre alti esponenti della Fidesz e dell’esecutivo. Zsà³lt Semjèn, autorevolissimo nel gruppo parlamentare, ha detto rispondendo a Telex.hu: “Perchè dovrei prendere posizione sul tema?”. Judit Và¡rga, ministra della Giustizia, potente e vicina al premier e alla sua famiglia, ha affermato: “In questa situazione Szà¡jer ha preso l’unica decisione giusta”. E poi alla domanda se il caso avrà effetti nel confronto con la Ue su legame tra rispetto dello Stato di diritto e Erf e bilancio Ue con aiuti ai Paesi riceventi quali l’Ungheria (i due temi su cui Ungheria e Polonia hanno posto il veto alla Ue bloccando sia il nuovo bilancio sia gli aiuti anti-Covid) e sul tema stato di diritto in generale, la stessa Và¡rga non ha voluto rispondere.
Othmar Karas, europarlamentare del Ppe rappresentante della Oevp austriaca del cancelliere Sebastian Kurz, ha chiesto le dimissioni del capogruppo Fidesz all’Europarlamento Tamà¡s Deutsch, perchè quest’ultimo aveva detto che metodo e linguaggio verso l’Ungheria usati dal capogruppo dell’intero Ppe, il tedesco Manfred Weber, sono “paragonabili alle argomentazioni della Gestapo”.
Si attendono dichiarazioni dei partiti di opposizione. Il Parlamento avrà la prossima sessione plenaria solo la settimana prossima. Ieri era in riunione plenaria conclusasi prima dell’arrivo delle notizie da Bruxelles sui motivi reali delle dimissioni di Szà¡jer. Il Parlamento però ha discusso dell’altro scandalo che nei giorni scorsi ha colpito l’immagine della maggioranza di governo.
Cioè delle dichiarazioni dell’alto esponente della politica culturale della Fidesz e direttore del Museo Petà¶fi, Demeter Szilard, il quale aveva paragonato il tycoon americano di origini ebree ungheresi George Soros a Hitler e la Unione europea al Terzo Reich, affermando che Soros e la Ue vogliono un nazismo liberale e una Shoah liberale e che ungheresi e polacchi oggi sono nella situazione degli ebrei tra il 1933 e il 1945.
(da agenzie)
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