PACIFISTI, I MIGLIORI ALLEATI DEGLI IMPERIALISMI: AL NETTO DI QUELLI IN MALAFEDE, GLI ALTRI VIVONO NEL MONDO DEI SOGNI
DAI PACIFINTI AL SOLDO DI PUTIN AGLI ETERNI ILLUSI CHE NON SANNO SPIEGARE PER QUALE RAGIONE UN POPOLO AGGREDITO NON DEBBA DIFENDERSI E ARMARSI MA DIRE “PREGO, ACCOMODATEVI”… UNA VOLTA SI CHIAMAVANO VILI
Avrei evitato volentieri di entrare in argomento “bellico” ma i tempi richiedono che ciascuno esprima la propria opinione su argomenti “scomodi”.
Partiamo da una domanda: “un popolo aggredito ha diritto a difendersi da una aggressione militare al proprio territorio?”
Non ne faccio una questione “ideologica”, non mi interessa la bandiera dell’aggressore o dell’aggredito, ne faccio una questione “morale e valoriale”.
Da uomo di “destra” mi sono raccolto a Praga sul luogo in cui si immolo’ Jan Palach di fronte all’invasore russo, cosi’ come ho ammirato in Vietnam i luoghi della eroica resistenza del popolo vietnamita all’invasore americano.
Così come ho difeso l’eroico popolo ucraino e quello palestinese, senza guardare le “appartenenze ideologiche”, cosa che a sinistra come a destra molti fanno ancora fatica a comprendere per limiti mentali.
Sono sempre stato un pacifista “normale”, di quelli che si basano sul principio “non rompere i coglioni agli altri se non vuoi che gli altri li rompano a te”, ma nella coniugazione “a uno schiaffo reagisco con due sberle”. E ovviamente. avendo fatto politica in tempi dove volavano sprangate, sono sempre stato per la legittima difesa.
Veniamo al tema divisivo oggi a destra come a sinistra: la pace in Ucraina.
Lasciamo perdere il pacifinto Salvini che ha sempre parteggiato per l’aggressore , senza peraltro guadagnare un voto, preferisco concentrarmi sulle posizioni surreali di Schlein e Conte.
La prima non vuole che si spendano soldi “per il riarmo” europeo attingendo a risorse nazionali e si arrampica sugli specchi sostenendo che occorre attingere a “fondi europei” senza toccare il welfare (ma esistomo anche gli evasori e i grandi patrimoni parassitari)
Peccato che i fondi europei provengano dai versamenti dei 27 Stati, quindi è il gatto che si morde la coda. Se Elly ha un’altra idea di dove cercarli ci faccia sapere.
Quanto al fatto che non devono riarmarsi i singoli Stati ma l’Europa in modo coordinato, posso anche essere d’accordo, ma con le premesse di cui sopra sembra solo una affermazione che non porta a nulla, un buttare la palla in tribuna.
Significativo, al di là della spaccatura interna al Pd, che i Dem siano l’unico partito europeo dell’area socialista a non aver votato a favore della proposta Ue (peraltro sicuramente migliorabile). Una posizione che mal si addice a un partito che vuol porsi con “cultura di governo”.
Veniamo a Conte che ha il problema di cercare consensi tra coloro che vanno a votare una volta si e due no.
Certamente non ha l’appeal del “pacifista” ma cerca di cavalcare l’idiosincrasia degli italiani verso ogni “pericolo” latente (una volta erano gli immigrati, vero Giuseppe?).
Il “tengo famiglia” coagula consensi, tutto il resto è noia.
La tesi pacifista è questa: basta alla guerre, alle armi, ai morti. Sottoscrivo, ma pongo una semplice domanda inevasa: se un Paese aggredisce un altro che deve fare, in nome del pacifismo? Cerchiamo di convincerli? Diciamo loro: “prego, accomodatevi, volete anche un aperitivo? Volete violentare le nostre donne o rapire i nostri bambini?”
Nessuno risponde mai a questa domanda.
Si parla di “pericoli di guerra nucleare”, quindi meglio cedere ai prepotenti? Che siano Putin, Trump o Musk, meglio far finta di nulla per il quieto vivere.
E pensare che una vasta letteratura in tempi non sospetti ha definito questa mentalità “da vigliacchi”, si sarà sbagliata… i tempi cambiano.
Poi se qualche pacifista vive ancora nel mondo dei sogni, libero di farlo. Noi siamo tra coloro che ritengono che un Paese e quindi l’Europa debba difendersi dai pazzi criminali e la migliore difesa è far sapere che a un pugno si è in grado di rispondere con una sprangata.
La pace si difende così, sia dalle invasioni che dai dazi. Per far vivere in serenità pure i pacifisti, anche se non lo sanno (ma non è il caso di avvisarli)
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