PADELLARO: “TRA CONTE E GRILLO UNO SPETTACOLO DESOLANTE, MA CHI ATTACCA IL COMICO INSULTA IL M5S”
“VICINI ALLA FINE DEL M5S, QUESTO DUELLO NON E’ RISPETTOSO DEGLI ELETTORI CINQUESTELLE”
“Come giudico chi in questi giorni tra i grillini sta rilasciando interviste per rinnegare Beppe Grillo? Non è giusto, non hanno rispetto per i loro elettori. Perché è chiaro che senza Beppe non esisterebbe il Movimento e quindi nemmeno loro”.
Il fondatore ed editorialista del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro la legge in questi termini la polemica che sta montando, sempre più forte in questi giorni, tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo sul destino del Movimento cinque stelle.
Un “duello rusticano” che il giornalista definisce “uno spettacolo desolante che avrà dei contraccolpi evidenti dal punto di vista elettorale. Anche perché girando il paese gli elettori questa sfida non la capiscono. Hanno stima di entrambi, di Conte e di Grillo. Non si capacitano. Possibile che non si riesca a valorizzare un patrimonio che dovrebbe essere comune?”.
L’altro giorno sul suo blog il garante del M5s ha posto un aut aut: o con me o contro di me, ovvero con Conte.
E’ stato l’innesco a varie prese di posizione, come quella del capogruppo alla Camera del Movimento Francesco Silvestri, secondo cui, come ha spiegato al Corriere della Sera, “Grillo viene remunerato da noi per farci da consulente e invece attacca Conte. E’ a dir poco contraddittorio”. Ecco, secondo Padellaro “proprio questo insistere sulla storia del contratto di consulenza la dice lunga. Perché la storia e il patrimonio politico del Movimento cinque stelle non possono essere ridotti alla storia della consulenza da 300 mila euro, senza peraltro spiegare bene a cosa servano questi soldi”.
Anche il deputato Riccardo Ricciardi si è mosso sulla stessa lunghezza d’onda di Silvestri, a difesa di Conte. Oltre a ripetere la questione del contratto ha detto, intervistato da Huffpost: “Se Grillo ha nostalgia di un Movimento in cui con un ‘ps’ sul blog si buttavano fuori i parlamentari, lo dica”. E quindi i Silvestri e i Ricciardi sono degli ingrati che hanno usato il Movimento come taxi per scalare posizioni e adesso sputano nel piatto di Beppe? “Ripeto, quando imbastiscono queste polemiche non fanno altro che deludere i loro stessi elettori”, risponde Padellaro. “Oggi gli elettori saranno pure molti meno dei tempi migliori, quando il M5s superava il 30 per cento alle elezioni politiche. Ma in questo momento sono ancora diversi milioni. Gente che non è che facilmente vota un altro partito. E’ un elettorato solido, sebbene il M5s sia sempre stato un partito di opinione. E’ evidente che con questo spettacolo desolante se si andasse a votare a breve ci sarebbero dei contraccolpi elettorali”.
Eppure il vero problema potrebbe essere quello che a spartirsi i resti del M5s vi si ritrovano due attori che non si rendono conto, forse, di una traiettoria politica, il grillismo, se non finita quanto meno nella sua fase terminale. E’ così? “E’ stato lo stesso Grillo a sostenere la teoria della biodegradabilità del Movimento cinque stelle, ovvero che realizzando il proprio mandato non avrebbe più avuto ragion d’essere. Una teoria a suo modo affascinante. Il suo compito l’ha esaurito? Può darsi. Ma c’è ancora uno zoccolo duro di elettori che non voterebbe altro. E questo credo che sia abbastanza rilevante”, ragiona ancora il giornalista del Fatto. Che in questi mesi ha girato l’Italia per presentare il suo libro “Solo la verità lo giuro. Giornalisti artisti pagliacci”. Siamo però davvero così sicuri che in questa sfida senza esclusione di colpi, tra l’affidabile Conte e il ritorno alle origini del fondatore Grillo, non possa, chissà, incunearsi e riemergere una figura come Alessandro Di Battista? “Io non credo, continuerà a fare le cose che gli piacciono. Scrivere articoli sul Fatto, andare fisso come ospite a Dimartedì. Penso voglia rafforzare la sua associazione, e poi chi lo sa, tentare di misurarsi elettoralmente con questa. Non credo abbia alcuna voglia di infilarsi in questo casino”.
(da Il Foglio)
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