GENNY, NON FINISCE QUI. ORA SCATTANO LE INCHIESTE, ALTRO CHE UN FEUILLETON ESTIVO, LA CORTE DEI CONTI AVVERTE CHE LA VICENDA DI MARIA ROSARIA BOCCIA E SANGIULIANO “NON È RIMASTA INOSSERVATA” E ANNUNCIA UN’ISTRUTTORIA
LA PROCURA DI ROMA SI PREPARA AD APRIRE DUE FASCICOLI D’INCHIESTA… IL FARO SUL G7 A POMPEI E GLI ACCERTAMENTI SUGLI APPALTI
Una denuncia per estorsione. Una donna che conserva i segreti di un governo: chat, audio, forse anche qualche video. Un servizio fotografico che viene proposto ad alcuni giornali scandalistici e che, poi, sparisce dal mercato senza mai essere pubblicato. Sullo sfondo appalti importanti. E la possibilità di scalare i “grandi eventi”, da sempre la gallina delle uova d’oro per gli imprenditori: si lavora sull’emergenza, grandi guadagni, trattative dirette, nessun concorrente.
Intanto la Corte dei Conti avverte che la vicenda “non è rimasta inosservata” e si prepara ad avviare un’istruttoria. Questa storia sembra già di averla letta in questi anni. Ed effettivamente è così: da Tarantini a Lavitola, Balducci, Anemone, storie di questo tipo si sono ripetute.
E anche la storia di Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano, quella che sembrava a tutti soltanto un feuilleton estivo, potrebbe prendere una piega di questo tipo, ora che il ministro non è più ministro e la dottoressa Boccia è tornata nel suo lavoro di imprenditrice del wedding con un occhio alla medicina estetica.
Perché la procura di Roma si prepara ad aprire due fascicoli d’inchiesta: uno per peculato, nato dalla denuncia del deputato di Avs, Angelo Bonelli. E uno per estorsione, così come ha annunciato che denuncerà lo stesso Sangiuliano, in riferimento alle interviste che in queste ore sta rilasciando Boccia.
Certo prima bisognerà affrontare il G7 della Cultura — si comincia il 19 settembre a Napoli — e soprattutto fare un ragionamento interno sulle modalità di accesso ai palazzi. «Pensavamo che fosse finito quel tempo…» ragiona una fonte dell’intelligence con Repubblica . Il riferimento è ai tempi di Berlusconi e non per le “cene eleganti” ma per quel concetto di ricatto, legato ad affari personali, che tornava ciclicamente come tema.
Il punto è questo: che regole di accesso ci sono ai palazzi e, dunque, alle informazioni sensibili? Com’è possibile che una persona, senza aver avuto alcun ruolo ufficiale, sia stata accreditata come “assistente del ministro” e abbia avuto accesso alle comunicazioni e all’agenda di un membro dell’esecutivo?
C’è poi il tema clamoroso della mail che Boccia ha ricevuto con dettagli organizzativi, non segreti ma sensibili, sulla tappa del G7 nella sua Pompei. Data che ieri la prefettura di Napoli ha confermato e alla quale Boccia teneva così tanto. Qualcuno al ministero ha cominciato però a farsi qualche domanda proprio sul programma del G7 che in fondo doveva essere il primo “grande evento” della consigliera Boccia, prima che la sua carriera fosse bloccata dallo scandalo. «Per esempio» dice a Repubblica una fonte ministeriale, davvero preoccupata. «Chi sono i fornitori di questo G7? Come sono stati scelti? Sono stati dati affidamenti importanti e meno importanti. Penso per esempio al catering della tappa di Pompei».
Boccia era un’imprenditrice e il lavoro di “facilitatore” è stato inventato molto prima del suo arrivo nei corridoi del ministero della Cultura. Anche per questo motivo, nelle prossime ore si rivedranno tutte le procedure e gli affidamenti concessi per verificare che i tragitti siano stati tutti trasparenti. Ci sono quelle vecchie storie che qualcuno ha paura tornino a diventare cronaca.
(da La Repubblica)
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