PAESINO DEL MANTOVANO A GUIDA LEGHISTA BLOCCA IL RIMPATRIO DI UN IMMIGRATO CON LA RACCOLTA DI 500 FIRME
IL GIOVANE SENEGALESE CHE DAL 2013 E’ PARTE ATTIVA DELLA COMUNITA’ SAREBBE DOVUTO RIENTRARE IN PATRIA IL 31 LUGLIO… BENVOLUTO DA TUTTI, ORA HA ANCHE OFFERTE DI LAVORO
Missione (per ora) compiuta: la mobilitazione di Castelbelforte, cittadina del Mantovano amministrata dalla Lega, ha avuto successo ed è stato bloccato il rimpatrio di Fassar Marcel Ndiaye, il senegalese che dal 2013 è parte attiva della comunità e sarebbe dovuto rientrare nel suo Paese d’origine il prossimo 31 luglio perchè privo del permesso di soggiorno.
“Le 500 firme finora raccolte dai cittadini e presentate al prefetto di Mantova hanno avuto l’effetto sperato. Lunedì depositeremo ufficialmente in questura la domanda per il rilascio del permesso di soggiorno e Marcel potrà rimanere in Italia almeno per un altro anno e mezzo mentre l’iter andrà avanti — spiega Nunzia Zeida Vitale, l’avvocato che sta seguendo la vicenda — Nel frattempo, dopo 60 giorni dal ricevimento della domanda da parte della questura, lui potrà essere regolarmente assunto e ha già molte offerte di lavoro da parte di persone di Castelbelforte che lo conoscono bene e non vedono l’ora di dargli una possibilità . Siamo tutti molto soddisfatti”.
Del resto Marcel era ormai diventato una presenza fissa non solo in parrocchia, dove viene ospitato dal parroco don Alberto Ancellotti e collabora con la Caritas e altre associazioni di volontariato, ma anche alle sagre di paese e in tutti i momenti più importanti della vita della comunità .
“La festa che era già in programma il 29 luglio per salutarlo prima della partenza è stata rimandata, ma ci sarà comunque un momento di aggregazione in cui il parroco comunicherà ufficialmente alla gente la buona notizia” continua Vitale.
La permanenza di Fassar Marcel Ndiaye a Castelbelforte è vista positivamente anche dal primo cittadino leghista, Massimiliano Gazzani: “In questi giorni ha mantenuto un basso profilo, ma sostiene Marcel e mi ha detto che lo considera un fratello. Si è anche rivolto a lui in passato per risolvere alcune tensioni con la comunità senegalese locale” assicura l’avvocato.
(da agenzie)
Leave a Reply