PANNELLA IN VENDITA, SEI DEPUTATI IN CERCA DI ACQUIRENTE: DOPO TANTI DIGIUNI, ARRIVA IMPROVVISA LA FAME DI POLTRONE
PANNELLA POTREBBE VOTARE LA FIDUCIA AL GOVERNO: IN CAMBIO VUOLE FAR FUORI “ANNO ZERO”, CHIEDE UN’AMNISTIA (COSI’ ANCHE BERLUSCONI SE LA CAVA) E QUALCHE POLTRONCINA… A UNA CERTA ETA’ CI SI RIDUCE PROPRIO MALE…. L’ANALISI DI FLORES D’ARCAIS
I sei voti dei parlamentari radicali potrebbero essere decisivi alla Camera il 14 dicembre, per cacciare Berlusconi da Palazzo Chigi o salvargli ancora per un po’ la poltrona.
L’impunito di Arcore farebbe carte false per ottenerli, quei voti.
Ma Pannella è tutto d’un pezzo, i suoi voti non li mette in vendita (ci scusino gli altri “onorevoli” radicali, se parliamo dei loro voti come dei voti di Pannella, ma fin qui hanno sempre obbedito “perinde ac cadaver” a qualsiasi capriola del loro leader).
Pannella è un combattente senza macchia, e al Tg3 che gli chiede lumi sul voto dei suoi parlamentari, risponde con un perentorio “noi lottiamo sempre”. Tutto chiaro? Neanche per idea.
Quel tambureggiante “noi lottiamo sempre” era stato preceduto da un “vedremo” che lo smentisce, umilia, rovescia.
Perchè per votare la sfiducia a Berlusconi — ormai un elementare dovere di dignità civile — non c’è neppure bisogno di “lottare sempre”, basta lottare “un attimino” e a corrente alternata, come il Pd, o addirittura non lottare mai, come Casini.
E invece Pannella i suoi voti ancora non ha deciso con quale bottone farli esprimere, il sì, il no o l’astensione.
“Noi non siamo mai prevedibili” si è vantato al Tg3, come se l’ambiguità di fronte a un regime che ha ridotto l’Italia in macerie fosse un titolo di merito anzichè il sintomo di un definitivo collasso etico-politico.
Il “Corriere della Sera” ci fa sapere, infatti, che Pannella ha un progetto politico, intorno al quale nelle scorse settimane avrebbe consultato per ben tre volte Ignazio La Russa (absit iniuria verbis).
E poichè è uno che “lotta sempre”, Pannella al centrodestra, se vogliono i suoi voti, ha posto condizioni durissime, da vero e proprio ultimatum di chi esige una svolta. Radicale, ovviamente.
Magari smentirà (o smentirà La Russa).
Ma il quotidiano di via Solferino riporta tra virgolette i due “desiderata” pannelleschi.
Fate attenzione, perchè Pannella ha capito davvero quello che è improcrastinabile per la democrazia italiana: “Un segnale subito contro la dittatura di Michele Santoro”, e un’amnistia, che prenderebbe due piccioni, alleggerire le carceri e risolvere i guai giudiziari dell’amico di Putin.
È proprio vero, i voti di Pannella non sono in vendita, nè per soldi nè per altra utilità .
Infatti Pannella-che-sempre-lotta esige da Berlusconi semplicemente che sia ancora più Berlusconi, fin qui troppo tiepido evidentemente (troppo poco radicale!) contro Santoro e per l’impunità dei criminali.
“I radicali danno il meglio nelle situazioni critiche” ha commentato tale Carlo Ciccioli, presentato dal “Corriere” come “deputato filoradicale del Pdl”.
Per Pannella politico liberale (e/o democratico) è il definitivo e meritato “de profundis”.
Paolo Flores D’Arcais
(da “il Fatto Quotidiano“)
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