PARLAMENTARI INDAGATI, FINE DELL’IMMUNITA’: PER QUATTRO “ONOREVOLI” SCATTA L’ARRESTO
FINISCE LO SCUDO PER COSENTINO, DE GREGORIO, TEDESCO … A RISCHIO ANCHE NESPOLI
Primo giorno di scuola per molti, ultimo giorno di libertà per alcuni.
La prima seduta del nuovo Parlamento, con la curiosità per l’arrivo di moltissimi giovani volti nuovi, primi fra tutti gli oltre 160 eletti nelle liste del Movimento 5 Stelle, coincide anche con la fine dell’immunità parlamentare dei diversi deputati e senatori uscenti non rieletti che nel corso della passata legislatura erano stati colpiti da un ordine di custodia cautelare.
L’esaurirsi dello scudo offerto da Palazzo Madama e Moncetitorio ha portato all’immediata esecuzione di ben tre mandati di cattura.
Il primo a finire nella rete della giustizia è stato l’ex senatore Alberto Tedesco (gruppo Misto, ex Pd), rinviato a giudizio per associazione per delinquere, concussione, corruzione, falso e turbativa d’asta.
I carabinieri hanno eseguito due misure cautelari a carico dell’ex assessore alla sanità pugliese, notificandogli gli arresti domiciliari.
Poco dopo è stata la volta dell’ex sottosegretario all’Economia del Pdl, Nicola Cosentino, che anzichè essere prelevato ha preferito costituirsi, presentandosi al carcere di Secondigliano (Napoli) accompagnato dal suo difensore di fiducia, Stefano Montone.
Anche contro di lui gli ordini di arresto sono ben due: il primo emesso nel 2009 e il secondo nel 2011 per i reati di concorso esterno in associazione camorristica, reimpiego di capitali illeciti e corruzione.
Ha scelto di costituirsi anche Sergio De Gregorio.
L’ex senatore Pdl, al centro in questi giorni anche dell’inchiesta sulla compravendita di voti che coinvolge Silvio Berlusconi, si è presentato in tribunale a Roma, per poi essere trasferito nel suo appartameno ai Parioli.
Nel suo caso l’indagine alla base del provvedimento cautelare è quello che lo vede indagato sull’appropriazione indebita di 20 milioni di euro di finanziamenti al quotidiano L’Avanti!.
Ultime ore di liberà oggi anche per Vincenzo Nespoli (Pdl), sindaco in carica di Afragola (Napoli), accusato di bancarotta e riciclaggio: si tratta di due ordinanze agli arresti domiciliari, una delle quali è stata modificata ieri in obbligo di dimora nel comune di Afragola.
Per l’altro provvedimento, i suoi legali avrebbero presentato un’istanza urgente per la revoca o l’attenuazione della misura al Gip Paola Scadona
(da “La Repubblica“)
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